Quando una città può realmente definirsi in 5G, tenuto conto del fatto che di smart cities si sente parlare ormai da una decina di anni e che per molti servizi sono sufficienti altri standard di comunicazione mobile come il 4G. Se ne è parlato oggi alla Tavola rotonda Città in 5G all’evento 5G Italy, promosso dal CNIT e organizzato da Supercom nella sede del CNR dal 3 al 5 dicembre.
“La sperimentazione 5G di Vodafone a Milano è partita 2 anni fa con 38 partner e la collaborazione del Comune di Milano”, ha detto Sabrina Baggioni 5G Program Director di Vodafone. “Siamo riusciti a mettere in campo in poco tempo soluzioni che non soltanto dimostrano la capacità della tecnologia di realizzare quella latenza bassissima e la banda elevata che promette, ma anche di tradurre in beneficio per il cittadino, per l’utente finale, per l’azienda, per la scuola, per i media della tecnologia nel giorno per giorno. Quindi siamo riusciti, tramite la sperimentazione, davvero a realizzare quella che potrebbe essere chiamata una città in 5G”.
La sperimentazione di Vodafone a Milano copre tutti i settori: sanità, mobilità, sicurezza, energy, industria, retail, educazione, entertainment. Fra le prime soluzioni che saranno messe concretamente in campo dipenderanno da una combinazione di “readiness e quanto l’ecosistema, non soltanto la tecnologia, sarà pronta a tenere conto del 5G nlla realizzazione i delle soluzioni e dei servizi e nella regolamentazione che sta attorno”, aggiunge Baggioni. Si può parlare di un grandissimo impatto del 5G nel mondo della sanità e della mobilità, aggiunge la responsabile del 5G di Vodafone, ma sono diversi gli ambiti che richiedono un lavoro sull’ecosistema dalla parte regolatoria, con la definizione di protocolli e procedure. L’industria, invece, avrà la capacità di decidere in maggiore autonomia e sarà quindi lì l’ambito in cui si vedranno le prime soluzioni.
Dal canto suo, Luca Monti, Head of 5G & IoT Project di Wind Tre, si è soffermato sugli aspetti caratterizzanti del 5G in ambiti specifici come le applicazioni di protezione civile per il monitoraggio strutturale di edifici, viadotti ed infrastrutture critiche in generale, servizi il cui valore intrinseco è immenso, se si considerano ad esempio sia la sismicità di gran parte del nostro territorio, sia le crescenti sollecitazioni alle quali le grandi opere sono soggette in virtù di fenomeni climatici sempre più aggressivi. In ottica di fruibilità dei nuovi servizi da parte delle comunità, è funzionale allo sviluppo di Smart City sostenibili la figura dello Smart City Manager, capace di una progettualità ispirata, di lungo termine, che sia concretamente posto nelle condizioni di tradurre le esigenze delle comunità in servizi reali. Questa capacità progettuale dovrà necessariamente essere estesa a piattaforme IoT ed architetture tecnologiche dedicate, orientate ad un riutilizzo efficiente delle infrastrutture esistenti, attraverso ad esempio il modello Neutral Host.
Un’altra soluzione sul campo in 5G è stata realizzata al Porto di Livorno dal CNIT in collaborazione con Ericsson, illustrata da Paolo Pagano CNIT, Direttore del Laboratorio congiunto, Autorità Sistema portuale del Mar Tirreno settentrionale con soluzioni fra le altre cose di logistica, navigazione assistita, assistenza alla guida e servizi a valore aggiunto e connettività rivolti alle frotte di passeggeri che sbarcano dalle navi da crociera, fra cui servizi di nicchia tramite slicing dedicati per esempio alle persone disabili.