Per gestire gli eventuali rischi legati al 5G e per assicurare un livello elevato di sicurezza delle reti, dei sistemi informativi e dei servizi informatici delle Pubbliche amministrazioni, il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto-legge che estende il Golden Power alle reti mobili di quinta generazione.
La norma ‘scudo’ è in vigore da oggi (leggi il testo completo sulla Gazzetta Ufficiale) e obbliga le società non europee a notificare entro 10 giorni alla presidenza del Consiglio dei ministri contratti o accordi per lo sviluppo di reti 5G.
10 giorni di tempo per società non europee per notificare a Palazzo Chigi contratti o accordi su 5G
Nel dettaglio si legge nel decreto-legge: “Entro dieci giorni dalla conclusione di un contratto o accordo l’impresa acquirente dei beni o dei servizi notifica alla Presidenza del Consiglio dei ministri una informativa completa, in modo da consentire l’eventuale esercizio del potere di veto o l’imposizione di specifiche prescrizioni o condizioni”.
Successivamente entro 45 giorni dalla notifica, e non più i 15 giorni previsti dal precedente decreto-legge del Governo Monti, il Presidente del Consiglio dei ministri comunica l’eventuale veto o l’imposizione di specifiche prescrizioni o condizioni, come è avvenuto sulla partnership Fastweb e Samsung Electronics. Infatti, l’esecutivo ha dato il via libera alla realizzazione di una rete 5G FWA nelle città pilota Bolzano e Biella, ma con l’obbligo di rispettare 7 paletti.
Il Governo può anche nell’esercizio del Golden Power, è spiegato nel testo del decreto, “ingiungere all’impresa acquirente e all’eventuale controparte di ripristinare a proprie spese la situazione anteriore”.
Qualora si renda necessario richiedere informazioni all’impresa o formulare richieste istruttorie a soggetti terzi, è scritto nel decreto-legge, il termine di quarantacinque giorni è sospeso, per una sola volta, fino al ricevimento delle informazioni richieste, che sono rese entro il termine di trenta giorni.
“Decorsi i 45 giorni dalla notifica, i poteri speciali si intendono non esercitati”, è specificato nel decreto-legge, già giunto al Senato per avviare l’iter parlamentare per la conversione in legge.
In caso di non notifica sanzioni fino al doppio del valore dell’operazione
Come detto, il decreto-legge impone l’obbligo di notifica da parte di aziende non europee quando sono intenzionate ad entrare nella progettazione o gestione della rete 5G. La mancata notifica di un’informativa completa fa scattare “una sanzione amministrativa pecuniaria fino al doppio del valore dell’operazione e comunque non inferiore all’uno per cento del fatturato cumulato realizzato dalle imprese coinvolte nell’ultimo esercizio per il quale sia stato approvato il bilancio”.
Soddisfatto il premier Giuseppe Conte sul Golden Power nella versione 5G: “Abbiamo approvato un decreto legge che delimita ancora più efficacemente le verifiche spettanti al Governo in caso di autorizzazioni di atti e operazioni societarie riguardanti le nuove reti di infrastrutture tecnologiche”.