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5G in Italia, prorogate al 12 giugno le domande per la sperimentazione

È stato spostato al 12 giugno 2017 il termine ultimo per presentare le domande di partecipazione alla sperimentazione 5G nel nostro Paese. E’ quanto ha fatto sapere il Ministero dello Sviluppo Economico venerdì scorso con un avviso relativo alla proroga.

Restano invece invariate, rispetto a marzo, le modalità di presentazione, di invio della domanda e gli orari di consegna. La sperimentazione, lo ricordiamo, riguarderà 5 città italiane: Milano, Prato, L’Aquila, Bari e Matera.

Come ha spiegato un paio di mesi fa il sottosegretario allo Sviluppo economico, Antonello Giacomelli: “Vogliamo essere nel gruppo di testa. L’Italia accetta la sfida europea ed anzi rilancia in queste 5 città italiane mettiamo a disposizione le frequenze e chiediamo agli operatori interessati e a quanti vogliono con noi scommettere sul futuro di presentare i loro progetti

Nel “5G Action Plan” dell’anno passato, la Commissione europea aveva invitato gli Stati membri ad individuare entro il 2018 almeno una città dove avviare la sperimentazione del 5G.

Entro luglio saranno selezionati i progetti che partiranno per la fine dell’anno. La sperimentazione durerà fino al 2020. L’assegnazione dei progetti, infatti avverrà entro il 31 luglio, mentre la fase operativa dovrà partire entro il 31 dicembre 2017, con 4 anni di tempo per la realizzazione delle iniziative presentate.

Bando dalle richieste piuttosto stringenti, a quanto pare, con criteri di valutazione dei punteggi che a prima vista sembrano a volte più qualitativi che quantitativi.

Un mese di tempo in più dunque per gli operatori che in Italia vorranno partecipare alla sperimentazione del 5G. Un tempo che nel complesso appare un pochino ristretto e molto probabilmente conseguenza della necessità da parte del Ministero di entrare rapidamente nella fase operativa.

Sempre a marzo, è stata avviata dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni un’indagine conoscitiva sulle prospettive di sviluppo dei sistemi wireless e mobili di quinta generazione (5G) nonché sull’utilizzo di nuove porzioni di spettro al di sopra dei 6 Ghz.

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