Previsioni

5G, in Italia contributo potenziale di 96 miliardi al Pil entro il 2025 (Report Accenture)

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In Italia le aziende che hanno investito nel 5G registreranno entro il 2023 una crescita dei ricavi 6 volte superiore rispetto a chi non ha investito, ma appena il 22% delle organizzazioni lo ha già integrato nella strategia di business. Sono le Telco a poter assumere il ruolo di orchestratori della “transizione” al 5G.

Il 5G è una grande fonte di ricavi per le aziende, ma sono poche le organizzazioni che lo hanno già implementato nelle strategie di business. Inoltre, le telco potrebbero assumere un ruolo centrale enna diffusione del nuovo standard, agendo come pivot e orchestratori del 5G nel segmento aziendale. E’ quanto emerge da un report di Accenture.

In Italia le aziende che hanno pioneristicamente investito in soluzioni abilitate dal 5G – affiancate da altre tecnologie innovative e competenze dedicate all’innovazione – registreranno entro il 2023 una crescita dei ricavi fino a 6 volte superiore rispetto a quelle che non hanno implementato una strategia comparabile.” Tuttavia, soltanto il 22% delle organizzazioni sul territorio nazionale ha integrato il 5G nella propria strategia di business.

Secondo più del 70% degli intervistati italiani, ad ostacolare l’adozione del 5G sono soprattutto la scarsa maturità della rete pubblica e timori in merito alla cybersecurity interna. Ma sarebbe necessario anche un maggior numero di soluzioni end-to-end da parte dell’ecosistema e di competenze legate alle soluzioni 5G all’interno delle aziende.  

Le opportunità offerte dal 5G

“Secondo le nostre ricerche il 5G potrebbe apportare, direttamente e indirettamente, fino a circa 96 miliardi di euro al PIL italiano entro il 2025. Ciò a patto che le aziende accelerino i percorsi già avviati di trasformazione digitale, basata sulla costruzione di modelli Cloud-First, e che i nuovi ecosistemi di provider che verranno a crearsi vengano coordinati da un orchestratore. Un ruolo a cui potrebbero ambire proprio le Telco. –  Ha dichiarato Paolo Baile, Communications & Media Lead for Strategy and Consulting di Accenture. – “Si tratta di un passaggio cruciale per l’economia del Paese: il 5G non solo favorisce la crescita dei margini, ma aumenta anche la produttività operativa, la sicurezza e la governance dei dati. È parte fondamentale del percorso di innovazione che le nostre aziende sono chiamate a operare per restare competitive sul mercato a livello globale.”

Il ruolo del Cloud

Inoltre, il vantaggio competitivo che il 5G può offrire alle aziende aumenta considerevolmente quando abbinato ad altre tecnologie che accelerano la trasformazione del business, come Cloud computing, Intelligenza Artificiale e Internet of Things. Quasi l’80% delle aziende italiane sono convinte che il 5G abbia le potenzialità per mutare il futuro dell’innovazione. Infatti, la maggior parte di esse prevede di aumentare nei prossimi anni il budget legato al 5G, dal 3% fino al 10%.   

L’altra faccia della medaglia: le barriere al 5G

Dallo studio di Accenture emerge però anche l’altro lato della medaglia.  Più della metà delle organizzazioni a livello globale (60%) intravede ostacoli significativi all’adozione del 5G. In particolare:

  • Il 77% del campione dichiara di non possedere internamente le competenze necessarie ad abilitare le soluzioni 5G;
  • Il 67% indica la cybersecurity come una preoccupazione significativa;
  • Il 63% vede delle problematicità nell’integrazione con le tecnologie e i sistemi legacy;
  • Il 61% ritiene di doversi confrontare con attori dell’ecosistema 5G ancora non del tutto maturi;
  • Il 57% afferma di avere difficoltà a reperire le risorse da investire per il 5G. 

5G in grandi e piccole aziende, fra security e questioni di legacy

Per quanto riguarda le organizzazioni italiane nel dettaglio, i risultati della survey tendono a dividersi tra aziende di grandi dimensioni e piccole e medie imprese, mostrando che aziende di diversa dimensione vanno incontro a problemi di diversa natura in relazione all’implementazione di soluzioni 5G. Le aziende più grandi si dicono maggiormente preoccupate per la sicurezza, mentre le aziende più piccole vedono il primo ostacolo nella complessità dell’integrazione con i sistemi legacy. In particolare:

  • Secondo il 73% delle aziende italiane la rete pubblica 5G e lo spettro dedicato non sono ancora abbastanza maturi
  • Il 72% avverte la necessità di colmare il gap di sicurezza interna;  
  • Per il 67% l’adozione del 5G necessita di più soluzioni end-to-end offerte proattivamente dall’ecosistema
  • Il 68% indica nella mancanza di competenze e capacità legate alle soluzioni 5G il principale problema. Più della metà degli intervistati (54%) concorda che l’Intelligenza Artificiale sia una competenza chiave per abilitare soluzioni 5G, seguita da Data & Analitycs (49%) e Cloud & Edge (43%).

L’ecosistema 5G e le partnership in Italia

Secondo la ricerca condotta da Accenture, in Italia più della metà delle imprese (60%) si dice soddisfatta dell’attuale connettività, ma soltanto 1/3 è completamente soddisfatta. E con l’obiettivo di accelerare l’adozione del 5G, la maggior parte di esse (90%) vorrebbe optare per un modello di connettività privata come servizio (Caas: Content as a service).

Cloud Provider, system integrator e operatori Tlc per implementare il 5G in azienda

Oltre il 70% delle imprese prevede di affidarsi all’ecosistema dei fornitori esterni, soprattutto per le fasi di test e implementazione di soluzioni abilitate al 5G. A guidare la scelta dei solution provider sono soprattutto gli elevati standard di sicurezza, la profonda esperienza nella tecnologia 5G e la capacità di soluzioni end-to-end. Nel complesso, le organizzazioni hanno indicato come primo punto di contatto per lo sviluppo di soluzioni 5G i fornitori di cloud (40%), gli integratori di sistemi/consulenti (40%) e gli operatori di telecomunicazioni (37%).  Anche per quanto riguarda il modello di implementazione delle soluzioni 5G la ricerca di Accenture mostra delle differenze tra aziende di grandi dimensioni e le PMI:

  • le aziende di grandi dimensioni prevedono di costruire e gestire parte di queste soluzioni da sole, collaborando con più fornitori;
  • Le aziende più piccole preferiscono affidarsi a un unico punto di contatto per sviluppare nuove soluzioni. Inoltre, mostrano una maggiore preferenza per le società di consulenza, in quanto sentono il bisogno di maggiori indicazioni e competenze di settore per scegliere la soluzione giusta.

La roadmap di Accenture per le Telco

Secondo Accenture, le Telco sono posizionate per assumere il ruolo di orchestratori della “transizione” al 5G, forti di un patrimonio di infrastrutture tecnologiche di comunicazione, della prossimità geografica e della fiducia dei propri clienti business. Per assumere tale ruolo, dovranno però accelerare il loro percorso di radicale trasformazione, automatizzando e standardizzando l’infrastruttura di rete e rendendo più flessibili e intelligenti i propri sistemi IT. Allo stesso tempo, dovranno costruire nuovi modelli di business che rivedano i modelli di collaborazione con l’ecosistema di partner attuali e futuri per proporre al mercato soluzioni end-to-end che soddisfino le nuove esigenze delle imprese. Accenture ha indicato una roadmap in 3 step:

  1. Connectivity Platform: Arricchendo la propria offerta di servizi di connettività avanzati (network slicing, Network aaS, SD-WAN) attraverso le nuove tecnologie di accesso, le reti programmabili e l’Edge computing e fornendo SLA garantiti, sbloccando inoltre nuove opportunità di monetizzazione dai dati provenienti dalla rete.
  • Connected-Cloud Platform: Aggiungendo nuove funzionalità software-edge orizzontali legate, ad esempio, alla Security e all’elaborazione di dati in tempo reale per fornire nuovi servizi e soluzioni mission-critical e monetizzare la crescente gamma di dati proveniente dal traffico locale, dai dispositivi e dai sensori.
  • Connected-Cloud Industry Orchestrator: Sfruttando il loro nuovo assetto sul mercato per co-costruire e industrializzare soluzioni verticalmente integrate in tutti i settori posizionandosi come orchestratori dell’ecosistema.

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