Cresce nella industry delle Tlc a livello globale un certo distacco per il 5G. “Il 5G è una grande delusione” si legge senza mezzi termini in un titolo del Wall Street Journal, mentre al CES di Las Vegas il 5G quest’anno è passato in secondo piano rispetto ad altre novità tecnologiche, fra cui il metaverso.
Ed è anche per questo mood generale, alimentato dal procedere lento del 5G, che la industry americana delle Tlc guarda già con rinnovato interesse al 6G. L’obiettivo è sensibilizzare il regolatore sulle bande di frequenza da destinare a questo nuovo standard, che al momento si trova soltanto in laboratorio e il cui lancio no-n è previsto prima del 2030 o giù di lì.
6G, le richieste delle telco Usa
Ad ogni mondo, chi ha tempo non perda tempo, e così le telco Usa già ora stanno chiedendo alla FCC (Federal Communication Commission) di mettere da parte la banda 12.7 Ghz – 13,25 Ghz per l’industry del wireless. La richiesta comune è quella di prevedere l’assegnazione sul licenza di questa banda per il 6G e per il 5G Advanced.
L’interesse per il 6G non è una sorpresa, visto che Nokia e Ericsson ha già cominciato a mettere bande fra i 7 Ghz e i 20 Ghz al centro del loro interesse in relazione al 6G.
La richiesta di Qualcomm alla FCC è di sviluppare on tempi congrui un piano frequenze per la prossima generazione di tecnologie wireless, vale a dire il 6G.
La spinta ad accelerare sull’assegnazione dello spettro radio per il 6G è figlia anche di alcuni inciampi registrati con il 5G, in particolare i ritardi nella disponibilità della banda intermedia.
Inoltre, gli standard del 6G non dovrebbero essere così lontani nel tempo.
Secondo Qualcomm, il 3GPP, il principale ente mondiale per gli standard wireless, dovrebbe iniziare a lavorare sulle specifiche ufficiali del 6G “intorno al 2025, con un obiettivo per le implementazioni commerciali che inizieranno entro la fine di questo decennio”.
E’ degno di nota il fatto che la Casa Bianca abbia promesso una risposta.
Una nuova strategia per lo spettro radio è una priorità nazionale anche nell’ottica del confronto globale con la Cina.
Interesse per il 6G anche in Europa
L’interesse per il 6G non riguarda soltanto gli Usa. Anche l’Europa ha messo un occhio di riguardo su nuovi progetti che riguardano la sperimentazione del nuovo standard. La Ue ha destinato 132 milioni di euro a nuovi progetti in materia.
In Francia, il governo Macron ha messo sul piatto 750 milioni di euro per una call di progetti sul 6G.
In particolare, è interessata a soluzioni legate alla virtualizzazione, alle interfacce aperte sulle reti di accesso, all’edge computing, alla sicurezza e all’integrazione di AI e machine learning. È stato emesso un invito a presentare progetti e il periodo di candidatura rimarrà aperto fino alla fine di febbraio 2024.
Lo schema rientra nell’ambito della strategia Francia 2030 del presidente Macron, un piano da 30 miliardi di euro presentato nell’autunno 2021 volto a modernizzare l’economia, inclusi ma non limitati ai settori dell’energia, dei trasporti, dell’alimentazione, della salute e della cultura. Martedì, il governo ha dichiarato che 750 milioni di euro del budget Francia 2030 saranno incanalati nel programma di sostegno alla ricerca e sviluppo 5G e 6G entro il 2025.