Non bastano le dichiarazioni, per implementare la rete 5G in Europa servono risorse finanziarie concrete.
In un nuovo studio condotto dalla Banca europea per gli investimenti e della Commissione europea, si è ribadito un concetto semplice, quanto mai sfuggente: bisogna essere più ambiziosi negli investimenti, soprattutto in un momento di emergenza come questo, altrimenti non si riuscirà a sfruttare pienamente il potenziale della nuova tecnologia.
Ad esempio, il gap attuale di spesa per la rete 5G tra Unione europea e Stati Uniti è stimato tra 4,6 e 6,6 miliardi di euro l’anno.
Le imprese europee che sviluppano applicazioni e modelli di business relativi al 5G, si legge nel documento, si trovano ad affrontare notevoli carenze proprio in termini di finanziamenti, sia nel settore pubblico, sia in quello privato.
I ricercatori hanno inoltre suggerito che l’aumento di investimenti azionari nelle fasi di lancio e sviluppo delle startup digitali potrebbe essere la chiave giusta per accelerare l’adozione di tecnologie e servizi 5G.
L’apporto del 5G al mercato ICT europeo, rispetto alle altre tecnologie, è valutabile attualmente attorno a +1.500 miliardi euro di ricavi fino al 2030.
Altra raccomandazione è allocare una maggiore fetta di capitale pubblico nell’ecosistema 5G, attraverso i bilanci nazionali e i programmi dell’Unione, come il Fondo per la ripresa e la resilienza e InvestEU (Recovery and Resiliency Fund), per catalizzare ulteriori investimenti provenienti dal settore privato.
Gli investimenti del settore pubblico potrebbero essere più efficaci se supportati da una strategia comune per il mercato unico, promuovendo innovazione, omogeneità e standardizzazione in tutti gli Stati membri.
Infine, lo studio ha evidenziato anche una mancanza di informazioni e di onsapevolezza tra le piccole e medie imprese e le startup riguardo alle opzioni di finanziamento disponibili per le iniziative 5G in Europa.