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5G, il Mise contro le fake news ‘Nostra priorità garantire investimenti’

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Il Mise dichiara guerra alle fake news sul 5G e si impegna in tutti i modi “a garantire gli investimenti da parte delle imprese in settori innovativi” per contrastare le “criticità che stanno emergendo per lo sviluppo delle reti di ultima generazione basate sulle nuove tecnologie 5G” che hanno portato al divieto di installazione delle nuove antenne in più di 300 comuni. E’ quanto emerge dalla risposta scritta del Mise ad un’interrogazione a tema firmata da Marco Di Maio di Italia Viva e dalla collega Raffaella Paita sul tema 5G, evidenziando il tema delle fake news e dei sindaci che bloccano lo sviluppo. Il ministero intende quindi limitare il più possibile la diffusione di questa pratica perché considera il 5G come una tecnologia molto utile anche contro il digital divide.

L’interrogazione

L’interrogazione al Mise è molto dettagliata e a partire dall’emergenza Covid e dal ruolo centrale assunto dalle reti durante il periodo di lockdown, passando per il ruolo strategico del 5G e del 5G FWA per garantire connessioni fino a un Giga analoghe a quelle dell’FTTH, mette in evidenza la crescente diffidenza nei confronti del 5G soprattutto nei piccoli comuni e infine interroga il Governo su “quali iniziative di competenza il Governo intenda intraprendere per supportare lo sviluppo del 5G a fronte del diffondersi di ordinanze da parte dei sindaci per il blocco della posa degli impianti anche al fine di garantire il superamento del cosiddetto digital divide”.

La risposta del Mise

La risposta del Mise non nasconde le difficoltà e le criticità incontrate in centinaia di comuni per la realizzazione del 5G dovuti ai timori ingiustificati per la salute e al proliferare delle fake news intorno a questa tecnologia. Fake news contro le quali il Mise ricorda l’impegno della stessa Commissione Europea, che ha emanato   linee guida comuni sui timori per la salute, un regolamento sulle microcelle e le apprensioni (ingiustificate) sugli effetti dei campi elettromagnetici. Ma le emissioni del 5G sono esattamente le stesse di quelle delle precedenti generazioni di telefonia cellulare 2G, 3G e 4G usate da più di 20 anni. Le nuove linee guida sono state trasmesse e condivise con l’Rspg (Radio spectrum policy group) e con il Berec, il regolatore europeo delle comunicazioni elettroniche.

Le linee guida in questione sono state assorbite nelle linee guida per l’installazione del 5G adottate dalll’Anci lo scorso 13 maggio per arginare false credenze e fake news sul nuovo standard.

5G, Marco Di Maio (IV) ‘Bene il Mise su pericolosità delle fake news’

Soddisfatto per la risposta del Mise Marco Di Maio (IV) firmatario dell’interrogazione: “Prendo atto positivamente della risposta con cui il Mise ribadisce con chiarezza che il 5G è una tecnologia innovativa che ha la potenzialità di trasformare in maniera radicale il tessuto produttivo”.

“Ugualmente positiva – continua – è la volontà espressa dal Mise di fare chiarezza sulle fake news in circolazione e sul fatto che le preoccupazioni legate al 5G sono basate su notizie false o non scientificamente provate. Abbiamo sperimentato in questo periodo la strategicità e la rilevanza di reti performanti e gli svantaggi subiti dai cittadini nelle aree non sufficientemente coperte. Mi auguro che su questo si moltiplichino iniziative concrete del governo per la diffusione capillare di informazioni corrette, affinché non vi sia alcun rallentamento nella realizzazione delle nuove reti a vantaggio della collettività e del nostro sistema produttivo”. “In questa fase così delicata che stiamo vivendo, ripristinare le condizioni funzionali agli investimenti per il 5G è un chiaro e forte messaggio che nessuno nel nostro Paese sarà lasciato indietro”, conclude.

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