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5G, Huawei e ZTE bannate dall’Australia ‘Rischio per la sicurezza nazionale’

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L'Australia ha vietato alle cinesi Huawei e ZTE di fornire la tecnologia per la rete 5G agli operatori di telefonia mobile perché preoccupata per la sicurezza nazionale: ‘vogliamo proteggere la rete 5G da accessi non autorizzati o interferenze, quindi da vendor che potrebbero essere soggetti a direttive extragiudiziali da parte di governi stranieri in conflitto con la legge australiana’. La replica di Huawei: ‘Un danno per i consumatori’.

L’Australia ha vietato alle cinesi Huawei e ZTE di fornire la tecnologia per la rete 5G agli operatori di telefonia mobile a causa delle preoccupazioni per la sicurezza nazionale. La clamorosa esclusione è stata comunicata via email alle società dal Governo australiano, che ha esteso le normative nazionali sulla sicurezza, applicate in genere agli operatori Tlc, anche ai fornitori di apparecchiature di telecomunicazione. Dunque Huawei e ZTE bannate dallo sviluppo della rete 5G in Australia.

“È un grave danno per i consumatori”, ha replicato Huawei Australia e, oltre a sottolineare che la compagnia “è leader mondiale nel 5G”, ha aggiunto che “da 15 anni ha fornito in modo sicuro al Paese tecnologia wireless”.

Perché l’Australia ha preso la decisione di escludere le cinesi Huawei e ZTE dalla rete 5G?

Perché sono cinesi. Questo è il motivo per il quale le due compagnie sono state escluse dallo sviluppo della rete 5G in Australia. Il Governo nella nota ufficiale comunicata ai media, senza nominare Huawei e ZTE, ha scritto: “Le società che potrebbero essere soggette a direttive extragiudiziarie da parte di un governo straniero renderebbero la rete nazionale vulnerabile a accessi non autorizzati o interferenze e presenterebbero un rischio per la sicurezza”. È stato poi un funzionario del Governo a precisare che il divieto è diretto a Huawei e ZTE. Per loro la porta del 5G in Australia è chiusa, con un grave danno economico. Huawei nel Paese detiene circa il 55% del mercato del 4G.

La nuova guerra di potere, il predominio economico globale si gioca sul 5G

Dunque l’Australia è la prima Nazione a far fuori società cinese per lo sviluppo delle rete 5G, un “sogno” inseguito per prima da Trump perché la Cina è la principale minaccia nella corsa al 5G. Il ministro degli Esteri britannico Boris Johnson ha detto in pubblico che le aziende IT cinesi potrebbero ben presto superare quelle americane, visto che le aziende cinesi sono più avanti, ha riportato The Guardian. E in effetti le aziende cinesi non stanno certo con le mani in mano: Huawei, ad esempio, guadagna commesse un po’ ovunque nel mondo. E il roll out delle nuove reti in Cina va a gonfie vele: non a caso le richieste di nuovi brevetti tecnologici da parte di aziende cinesi sono cresciute del 13,4% nell’ultimo anno, a fronte di un lieve aumento dello 0,1% da parte di quelle americane, secondo dati della World Intellectual Property Organization (WIPO) che fa capo all’Onu. Zte e Huawei, in particolare, sono la prima e la seconda azienda globale per numero di brevetti depositati, dimostrando così che le imprese cinesi si stanno premunendo per creare un “arsenale” di proprietà intellettuale tecnologica.

Non a caso le principali aziende Tlc cinesi siano finite sotto tiro negli Usa, coinvolte nella guerra commerciale in atto. In primo luogo, Huawei dopo l’allarme lanciato dall’intelligence Usa, che ha messo in guardia i cittadini dai rischi per la sicurezza con l’acquisto di smartphone della casa cinese, che spierebbe gli utenti per conto del Governo. A Zte invece è stato vietato l’utilizzo di prodotti made in Usa.

Una serie di tentativi, quelli dell’amministrazione Trump, disegnati certamente per prendere tempo e tentare di rallentare la corsa cinese al 5G, perché ha detto Brad Pascale, il responsabile della campagna presidenziale 2020 di Trump, “sul 5G gli Usa sono 13 mesi in ritardo” rispetto alla Cina.

La nuova guerra di potere, il predominio economico globale si gioca sul 5G.

Chi arriva prima con le nuove reti 5G e chi fissa gli standard globali, in via di elaborazione, si garantisce un vantaggio competitivo economico che durerà per alcuni decenni.

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