Non presente nella rosa delle 5 città italiane prescelte per la sperimentazione del Mise sul 5G (Milano, Prato, L’Aquila, Bari e Matera), Roma Capitale non ha voluto perdere il treno della nuova tecnologia wireless, siglando oggi un protocollo d’intesa ad hoc e aperto con Fastweb, per avviare le prime sperimentazioni sul 5G e il WiFi sul territorio cittadino. Il memorandum è stato siglato questa mattina dalla sindaca Virginia Raggi, dall’assessore a Roma Semplice Flavia Marzano e da Sergio Scalpelli, Direttore Relazioni Esterne e Istituzionali di Fastweb. L’obiettivo è lo sviluppo di nuovi servizi di ultima generazione da realizzare entro il 2020.
“Abbiamo promosso un accordo con un’azienda prestigiosa che ci aiuterà a portare Roma in una dimensione in cui una grande trasmissione di dati permetterà uno sviluppo economico importante – ha detto Virginia Raggi – Per l’info mobilità urbana e la sicurezza della città il 5G è essenziale e questa opportunità verrà sperimentata su 3000 utenti, fino al 31 dicembre 2020”.
“Ci è sembrato importante fare una proposta alla città di Roma, dopo l’assegnazione dei bandi di sperimentazione del Mise sul 5G, dove peraltro Fastweb è già presente in consorzio con Tim a Bari e Matera – ha detto Sergio Scalpelli, Direttore Relazioni Esterne e Istituzionali di Fastweb – A noi questa sperimentazione a Roma interessa molto perché qui abbiamo 1,3 milioni di unità abitative raggiunte tra la fibra direttamente (Ftth) e fibra attraverso il cabinet (Fttc); inoltre, abbiamo già un rapporto molto forte con le amministrazioni comunali di Roma, perché diamo connettività, in gran parte ad un Gigabit, alla gran parte delle strutture comunali; avendo molto fibra, elemento fondamentale per il 5G, a noi interessa moltissimo avviare questa sperimentazione su 3mila famiglie per poi espandere il progetto”. Nell’arco dei prossimi due mesi saranno individuate le aree e le famiglie prescelte per i test, il 5G viaggerà in banda 3.6-3.8 Ghz, la stessa in predicato di essere la prossima porzione di spettro che andrà all’asta l’anno prossimo.
I progetti di sperimentazione partiranno all’inizio del 2018, quando il tavolo tecnico fra Comune e azienda avranno individuato le applicazioni digitali “verticali” più interessanti in ambito Smart City, Internet delle Cose, Sanità e Sicurezza.
L’obiettivo a lungo termine della sperimentazione è mettere a punto una piattaforma per applicazioni in ambito di mobilità intelligente, sensoristica, Industria 4.0, turismo, videosorveglianza cogliendo le priorità digitali della Capitale.
“L’obiettivo di questo accordo per il Campidoglio è sperimentare con gli uffici e i Dipartimenti insieme con Fastweb il 5G, che di fatto significa di fatto connettività mille volte più alta del 4G – ha detto l’assessore a Roma Semplice della Giunta Raggi Flavia Marzano – per permettere a nuovi strumenti, come l’Internet delle cose, come la videosorveglianza, la sicurezza e molto altro, ma anche i giochi in 3D e grossi filmati. Senza dimenticare nuovi strumenti di business”. Insomma, la Giunta Raggi ha deciso di seguire le richieste della Commissione Ue, che un anno fa aveva chiesto alle grandi città di sperimentare il nuovo standard wireless. Non sono previsti oneri per le casse comunali, la sperimentazione sarà finanziata da Fastweb.
Nel quadro dell’accordo, l’azienda si impegna a progettare e a realizzare le infrastrutture di rete necessarie per lo sviluppo dei nuovi servizi digitali, implementando anche nuovi collegamenti a banda ultralarga. Dal Canto suo, il sindaco Virginia Raggi metterà a disposizione “tutte le informazioni in suo possesso riguardanti le infrastrutture civili che rientrano nella propria disponibilità”.
Il memorandum con la Giunta Raggi arriva dopo che Fastweb ha appena lanciato a Roma la connettività a un Gigabit in download (10 volte più veloce di quella attuale) e fino a 200 Megabit in upload, senza dimenticare l’accordo con Roma Capitale per nell’ambito della convenzione Sistema Pubblico di Connettività (Spc), che prevede il potenziamento della rete a banda ultralarga a disposizione della PA.