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5G ed elettromagnetismo, Suigo (INWIT) ‘L’Italia non può permettersi di auto sabotarsi’

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La necessità di superare false credenze, paure irrazionali e intoppi burocratici per accelerare il rollout delle nuove reti 5G e diffonderne i vantaggi al centro del webinar “5G ed elettromagnetismo: coinvolgere le comunità e contrastare le fake news”, organizzato da INWIT.

Come coinvolgere le realtà locali nell’adozione del 5G? Questo il tema centrale del secondo webinar del ciclo TalkFor5G, organizzato oggi da INWIT in collaborazione con la Fondazione Ottimisti&Razionali dal titolo “5G ed elettromagnetismo: coinvolgere le comunità e contrastare le fake news”.

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Superare la dark side del 5G

Le bufale online sulla telefonia mobile non nascono certo con il 5G, anzi hanno una storia piuttosto lunga che risale quanto meno ai tempi del GSM. Si tratta di timori “irrazionali” e non sostenuti da alcuna base scientifica, legati alla paura per “l’ellettromagnetismo” dice Gabriele Falciasecca, Prof. Emerito di dell’Alma Mater Studiorum di Bologna. “Già all’epoca del 5G si era diffusa una certa paura irrazionale per le antenne GSM”, ricorda Falciasecca, per questo anche nel caso odierno del 5G sarà importante mostrare nel modo più efficace possibile all’opinione pubblica e agli amministratori locali quali sono i vantaggi del 5G.In questo senso, c’è molto da fare visto che secondo recenti studi ben l’80% delle Pmi è inconsapevole dei vantaggi del 5G. E’ per questo che bisognerà parlare e divulgare a tutti i livelli i benefici del nuovo standard. Non sarà facile, visto che il timore dell’ignoto è duro a morire.

Dialogo pubblico

Ma non c’è altra scelta se non quella di aprire un dialogo pubblico, su basi scientifiche e magari accompagnati dai tecnici di Arpa e Asl, per spiegare per filo e per segno gli effetti (assolutamente non dannosi per la salute) delle onde elettromagnetiche sulla salute delle persone. “Ci appoggiamo sui dati dell’ICNIRP, dell’ISS e dell’OMS ed è necessario fare un’azione anche sulla scuola”, aggiunge Falciasecca, secondo cui l’introduzione delle ultime linee guida in materia dell’ICNIRP pubblicate nel 2019 nella nostra normativa sull’elettromagnetismo sarebbe un ottimo passo avanti, senza per questo chiedere alla politica un più complesso innalzamento dei limiti di emissione elettromagnetica, che nel nostro paese sono i più bassi del mondo (6 v/m rispetto alla media Ue di 61 v/m).     

Confronto con la cittadinanza

E allora, per superare resistenze e paure, la strada giusta è quella del dialogo. Ne è convinto Marco Lombardo, assessore del Comune di Bologna, secondo cui in Italia “di 5G si è parlato tanto ma se ne è parlato male. Da un lato come di una tecnologia salvifica, dall’altro invece demonizzandolo”. In questo modo, “il rischio è che i cittadini cerchino la verità su Internet”, con le conseguenze in termini di fake news che tutti conosciamo. A Bologna il tavolo comunale si è ampliato, diventando tavolo metropolitano, e con la partecipazione degli operatori economici si è spiegata anche l’utilità dell’uso di questa nuova tecnologia in ottica di telemedicina, IoT, smart working e molto altro. L’obiettivo del dialogo è minimizzare i timori dei cittadini, dimostrando che con il 5G ci si muove al di sotto dei limiti di emissione consentiti, nonostante l’aumento delle antenne. Tra l’altro, la normativa non permette il divieto generalizzato degli impianti e i sindaci, anche quelli riottosi, devono quindi adeguarsi.  

5G: Bussone (Uncem), ‘Sinergia tra Parlamento ed enti locali per superare difficoltà burocratiche’


“Per il 5G e il superamento del divario digitale – che è un problema gravissimo che non può esistere in un paese che guarda al futuro – serve una mobilitazione culturale, ma anche istituzionale e politica che ci dica che nessuno rimarrà indietro”. Lo ha detto il presidente dell’Uncem Marco Bussone, aggiungendo che serve “Un percorso culturale e sinergico tra Parlamento, con deputati che si esprimono a favore di un determinato percorso, ed enti locali, per un paese coeso e unito che guarda al futuro”, ha detto, sottolineando la necessità di una semplificazione normativa che consenta di superare le difficoltà burocratiche.

I troppi paletti burocratici e di permessistica, in particolare quelli delle Sovrintendenze, vanno una buona volta superati.

Ricreare la fiducia pubblica

“Bisogna prendere sul serio le preoccupazioni dei cittadini. Non sono minacce, ma delle opportunità per superare le paure”, dice Iolanda Romano, mediatrice pubblica fondatrice di Avventura Urbana, secondo cui il cuore del problema è una mancanza di fiducia di fondo dei cittadini verso le istituzioni. Questo perché la fiducia pubblica, in alcune parti del paese, manca, “ma va ricostruita”. I rischi si possono gestire con una comunicazione trasparente. Ne sa qualcosa Romano che è stata commissario di Governo sul Terzo valico, un’opera delicata per l’uso dello scavo in una zona piena di amianto come l’alessandrino. Per fare ciò, bisogna affidarsi a dei veri mediatori della conversazione pubblica, che siano, usando un neologismo, “equivicini” vale a dire in grado di dare egual spazio alle diverse tesi in gioco. “L’obiettivo è trovare dei dati che siano condivisi da tutti”, aggiunge Romano: “Il dibattito pubblico va bene, ma deve essere limitato nel tempo e deve coinvolgere i tecnici delle Asl e dell’Arpa”, dice.

La politica

Enza Bruno Bossio, deputata del PD membro della Commissione IX Trasporti e Telecomunicazioni della Camera, così come il deputato e collega di FI Giorgio Mulè, hanno ricordato gli sforzi trasversali condivisi in Commissione per spingere lo sviluppo del 5G. “Serve ora una narrativa positiva sul 5G”, ha detto Bruno Bossio, anche se non è facile. Non basta che tutte le principali istituzioni scientifiche abbiano attestato che il 5G non è dannoso per la salute per superare le resistenze alimentate soprattutto dalle fake news della Rete. Ma “senza 5G non si supera il digital divide” e ricordare che il 5G è l’unico capitolo del digitale in cui l’Italia si trova ai primi posti nell’Indice DESI. Ed è per questo che bisogna combattere contro l’ignoranza, ha aggiunto Mulè. “Con grande umiltà dobbiamo pensare all’alfabetizzazione di base” e un ruolo in questo senso lo deve avere anche la Tv pubblica.

5G, Suigo (INWIT) ‘Italia non può più permettersi di non essere infrastrutturata’

Ha chiuso il cerchio Michelangelo Suigo, External Relations & Communication Director di INWIT, secono cui è necessario costruire la fiducia nel 5G grazie alla centralità della scienza e dell’informazione. “Altrimenti prevalgono le fake news – ha detto – ma l’Italia non si può più permettere di non essere infrastrutturata” e ancora, “L’Italia non si può più permettere un auto sabotaggio sul 5G“. Come già sottolineato nel piano Colao, che torna ora di grande attualità con il Governo Draghi, le fake news danneggiano la nostra economia. Ma “il 5G è la tecnologia della ripartenza” ed è per questo che bisogna incontrare la cittadinanza e divulgare i vantaggi del nuovo standard. Tenendo a mente che fra le possibili riforme che potrebbe diventare di attualità c’è quella dell’innalzamento dei limiti elettromagnetici, presente a suo tempo nel piano Colao; la reale rimozione dei blocchi burocratici, che permangono; il superamento di una burocrazia kafkiana, che in questo momento non possiamo più davvero permetterci.

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