La Commissione europea ha adottato le nuove linee guida in materia di aiuti di Stato per le reti a banda larga. Nella comunicazione sono stabilite le modalità di valutazione delle misure prese da ogni singolo Paese membro dell’Unione per sostenere, promuovere e diffondere un’adeguata infrastruttura broadband.
Si tratta di una serie di principi guida che appunta dovranno contribuire fattivamente alla realizzazione della gigabit society europea entro il 2030, grazie appunto alle nuove reti e una maggiore copertura 5G, fondamentali per la transizione digitale ed ecologica dell’Unione.
Il punto chiave è azzerare il digital divide e offrire “a tutti” una connettività gigabit di qualità, sicura ed efficiente.
In particolare, la comunicazione della Commissione prevede diversi interventi necessari ad accelerare lo sviluppo tecnologico, normativo e di mercato legato alla trasformazione digitale in corso.
È evidenziata la necessità primaria di favorire investimenti statali nelle aree economiche più svantaggiate, dove il mercato non ha interesse ad intervenire, fornendo agli utenti una velocità di download di almeno 1 Gbps e una velocità di caricamento di almeno 150 Mbps. In relazione a questo, “qualsiasi investimento statale dovrà almeno triplicare la velocità di download disponibile”.
Della stessa rilevanza è l’invito ad implementare più rapidamente le reti mobili di nuova generazione, tra cui il 5G, e a ridurre gli ostacoli, di natura burocratica o normativa, o economica, allo sviluppo della banda larga sui territori, aumentando l’accesso ai servizi.
L’adozione degli orientamenti riveduti sulla banda larga fa seguito a una valutazione delle norme esistenti condotta nel 2020 e a una consultazione delle parti interessate sulla stessa revisione proposta, compresi gli Stati membri, le imprese, i gruppi di interesse, ONG e cittadini.
Le nuove Linee Guida entreranno in vigore il giorno successivo alla loro pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea, prevista per gennaio 2023.