5G, IoT, sensori, banda ultralarga, torri di telecomunicazioni intelligenti tecnologie salvavita contro i rischi climatici e idrogeologici che affliggono il nostro paese. Un driver strategico per ridurre le vulnerabilità del nostro territorio per aumentare il livello e la cultura della prevenzione e del monitoraggio dei rischi. Tecnologie che aiutano concretamente nella prevenzione di frane, esondazioni, eruzioni vulcaniche che fanno dell’Italia un paese da bollino rosso per la Protezione Civile e per tutti gli enti coinvolti nella salvaguardia del nostro fragile stivale. Ne abbiamo parlato con Erasmo D’Angelis, direttore generale dell’Autorità di bacino dell’Appennino centrale.
Key4biz. Quale può essere il ruolo della tecnologia 5G e delle torri Tlc per il monitoraggio del territorio?
Erasmo D’Angelis. L’Italia è il territorio europeo a maggior rischio climatico d’Europa. Siamo un paese a rischio naturale per problemi sismici, siamo un paese geologicamente giovane rispetto ad altri paesi del mondo. Siamo l’ultimo paese della Terra emerso dalle acque.
Key4biz. Cosa significa?
Erasmo D’Angelis. Significa avere una geologia molto giovane, quindi un paese composto per due terzi da montagne e colline. La superficie di pianura è appena il 30% del totale. Geologia giovane significa avere dei territori incoerenti, argillosi, sabbiosi. Siamo inoltre il paese che ha più volumi di pioggia che cade in un anno rispetto a tutti gli altri paesi europei, e il sesto al mondo per quantità di piovosità, stiamo parlando di 305 miliardi di metri cubi d’acqua ogni anno in media. Sulle montagne e sulle colline se ne rendono ben conto, anche se l’altra faccia della medaglia sono i periodi di siccità come quello che stiamo attraversando attualmente. In Italia ci sono quasi 7.400 corsi d’acqua. Siamo un territorio dove, fin dall’antichità, abbiamo sempre dovuto asciugare, bonificare, e ancora oggi quasi mille idrovore dei consorzi di bonifica tengono all’asciutto tante aree di pianura. L’aeroporto di Venezia, l’aeroporto di Fiumicino.
Key4biz. Insomma, in Italia c’è tanta acqua.
Erasmo D’Angelis. Nella regione del Mediterraneo siamo uno degli hub più esposti agli effetti del clima. Stiamo monitorando aree in desertificazione, soprattutto al Sud, ma anche in Maremma, alto Adriatico. Desertificazione significa che sulla fascia costiera c’è una penetrazione di acqua salata, si chiama cuneo salino, nelle falde di acqua dolce costiere. Questo significa che tanto quando annaffiano lo fanno con acqua salata ormai. C’è poi l’altra faccia della medaglia che sono le alluvioni e le piogge esplosive. Poi ci sono le siccità. Ora ad esempio siamo in una fase di siccità che, lungo l’area del Po, non vedevamo da 30 anni e dal 2017 nell’Italia centrale. Al Sud invece c’è un problema cronico di carenza di piovosità ormai da qualche anno.
Key4biz. E le frane?
Erasmo D’Angelis. Il dato delle frane in Italia è pazzesco. Noi abbiamo censito 625mila frane sulle 750mila frane dell’intero continente europeo. I dati sono quelli del censimento frane effettuato dall’Ispra. E’ un dato impressionante, purtroppo per noi. Abbiamo in dissesto idrogeologico il 94% dei nostri comuni, con 8-9 milioni di abitanti coinvolti. E la superficie nazionale soggetta a frane e alluvioni aumenta. Oggi siamo a quasi il 20% in più rispetto a 20 anni fa.
Key4biz. Perché?
Erasmo D’Angelis. Perché abbiamo avuto una espansione urbanistica che non ha pari in Europa. Nel 1950 avevamo appena il 2,3% del territorio italiano costruito, edificato e nei 70 anni successivi abbiamo fatto un balzo fino all’8,5% del territorio costruito. Triplicata la superficie urbanizzata in 70 anni. Però l’espansione è avvenuta sulle aree alluvionali, sulle aree franose, sulle aree protette, in riva al mare, in zone vietatissime. A rischio frane e alluvioni ci sono quasi 3,5 milioni di famiglie italiane. Il fatto di avere fiumi a carattere torrentizio non aiuta.
Key4biz. Basti pensare al Bisagno a Genova.
Erasmo D’Angelis. In Italia l’espansione delle città è avvenuta su quasi 20mila chilometri di fiumi e torrenti. Il quartiere Foce di Genova ne è un esempio, perché il Bisagno è intombato lì sotto. Un fiume, il Bisagno, che i romani chiamavano “Bis Animae”, fiume dalle due anime già dai tempi dei romani aveva un letto molto ampio di quasi 300 metri ma poi spariva nei periodi senza piogge. Quando si costruisce sulla foce di un fiume il problema resta. Ora con Italia sicura investimento di 600 milioni per mettere in sicurezza il Bisagno con lo scolmatore del Fereggiano e altri otto cantieri.
Key4biz. Cosa possono fare le tecnologie per migliorare questa situazione del nostro paese?
Erasmo D’Angelis. Noi siamo un paese senza memoria, abbiamo avuto quasi 17mila frane con danni e anche morti nell’ultimo secolo e quasi 5mila alluvioni. Peccato che siamo un paese smemorato, un paese senza memoria, con grandissime rimozioni collettive dopo gli eventi disastrosi. Tutto continuava come prima. Ma ora siamo davvero ad un punto di svolta, perché inizia ad esserci maggiore coscienza dei rischi meteo climatici, naturali e soprattutto abbiamo a disposizione una batteria di tecnologie che ci consentono di fare previsione, fare prevenzione, lanciare alert e intervenire in tempo utile.
Key4biz. Quali i vantaggi della rete di telecomunicazioni?
Erasmo D’Angelis. Questa rete di torri Tlc di INWIT sul territorio è molto utile per un paese come il nostro e va assolutamente collegata, come si sta facendo, nel sistema di Protezione Civile italiano che vede insieme la parte istituzionale (città, regioni, lo Stato) ma anche il volontariato e le varie associazioni che devono intervenire: i Vigili del Fuoco, l’Esercito. In questo sistema di protezione e prevenzione civile è fondamentale avere una rete sensoristica avanzata di quel livello, fatta di torri intelligenti che possono trasmettere dati in tempo reale, dati di monitoring, dati di alert su qualsiasi rischio. Alert su calore eccessivo che può significare un incendio nei boschi, alert su terreni che stanno franando, quindi inclinazioni delle torri particolari, umidità, pioggia. Avere una sensoristica avanzata salva vite umane. E’ questo il vero senso del 5G, dell’Iot della sensoristica e del 6G.
Vedi anche: ‘Sostenibilità e Smart Tower. 5G e IoT per proteggere il territorio’. Rivedi l’Executive webinar di Key4biz