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5G e Digital Divide, il ‘pasticciaccio’ della Regione Toscana e la soluzione francese. Video intervista con Nicola Pasquino (Federico II) e Marco Bussone (Uncem)

 Un webinar per parlare di 5G e Digital Divide alla luce della polemica che si è accesa dopo l’annuncio dello studio epidemiologico della Regione Toscana sugli effetti del 5G in 6 città, criticata (inutilmente) da parte del Commissario Agcom Antonello Giacomelli visto che il Governatore Eugenio Giani tira dritto. Ne abbiamo parlato con Nicola Pasquino, Professore di Misure Elettriche ed Elettroniche, Università di Napoli Federico II e Marco Bussone, Presidente nazionale UNCEM, l’Unione dei Comuni, delle Comunità e degli Enti montani.

Un momento di riflessione fondamentale per fare il punto sullo sviluppo del 5G nel nostro paese, che deve fare i conti con diversi ostacoli di carattere culturale e politico. Forse che l’unica soluzione del problema è lo spegnimento del 4G, come ventilato in Francia? Questa la domanda paradossale che abbiamo posto ai nostri ospiti.

Fra i temi trattati il valore scientifico di una indagine regionale, alla luce delle evidenze scientifiche dell’OMS che negano l’impatto del 5G sulla salute.

Il punto della situazione dopo l’entrata in vigore dell’innalzamento dei nuovi limiti elettromagnetici in Italia dello scorso mese di aprile.

Le ordinanze di alcuni comuni, in particolare nel Tigullio ligure, che hanno bloccato l’installazione di nuovi impianti 5G in contrasto con le nuove norme nazionali.

Il punto della situazione sul Digital Divide nel nostro paese, un problema alquanto sentito e denunciato a pié sospinto dall’Uncem, anche in relazione al mancato utilizzo dei fondi del PNRR.

Infine, un accenno a Starlink: l’azienda di Elon Musk può rappresentare una valida soluzione anti digital divide?  

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