Il paradosso dei comuni che bloccano l’installazione delle antenne 5G per timori infondati di danni alla salute non si ferma nel nostro paese. Finora sono più di 200 i comuni, piccoli e non, che hanno detto no al 5G e nei giorni scorsi si sono aggiunti quelli di Civitavecchia, dove il sindaco ha bloccato i nuovi impianti con un’ordinanza (scarica qui l’ordinanza in PDF), e quello di Siracusa, dove il primo cittadino è stato fermato per timore delle proteste dei suoi concittadini. A Genova infine il consiglio comunale ha chiesto agli operatori il piano regolatore delle antenne 5G.
Perché il 5G non ha alcun legame con il Coronavirus
‘5G, più antenne ci sono e minori sono le emissioni’. Intervista a Nicola Blefari Melazzi (CNIT)
Prime antenne bruciate anche in Italia
Intanto, si sono registrati anche nel nostro paese i primi atti vandalici ai danni di antenne mobili, nel comune di Maddaloni, in provincia di Caserta, dove sono stati dati alle fiamme dei tralicci 3G e 4G come dimostrano le foto pubblicate sul profile Facebook di WindWorld.org.
Ignoranza? Vandalismo? Fatto sta che i cittadini sono rimasti completamente isolati in un periodo non certo facile in cui la rete rappresenta uno strumento indispensabile per combattere l’isolamento. Un gesto emulativo di quanto già avvenuto in altri paesi nelle scorse settimane, nel Regno Unito e in Belgio.
Online circolano vecchie dichiarazioni dell’ex Ceo di Vodafone Group Vittorio Colao, a capo della task force del governo per la ripartenza del paese, mentre descriveva le potenzialità del 5G. Potenzialità invise all’Alleanza Stop 5G. L’Alleanza ha chiesto al presidente del Consiglio Conte di chiarire la posizione di Colao, come si legge sul sito Oasi Sana.
Intanto l’onda lunga delle fake news continua il suo lavoro carsico in rete, come dimostra una delle tante bufale che girano in rete pubblicata qui sotto. Un’altra bella gatta da pelare per il Governo, che sulla campagna anti-5g in atto e sulle resistenze dei Comuni non si pronuncia.