Infrastrutture

5G e 6G: il Consorzio europeo “COREnect” al lavoro per sovranità tecnologica e connettività futura

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Nuovo punto di riferimento per l’autonomia tecnologica europea, il COREnect è stato selezionato dalla Commissione europea come consorzio di imprese e associazioni delle tlc per l’innovazione avanzata nei settori considerati chiave per la transizione digitale comunitaria: i nuovi sistemi di connettività, il 5G, il 6G e oltre.

La Commissione europea ha selezionato nell’ambito del programma di ricerca e innovazione “Horizon 2020” il progetto del Consorzio “COREnect”, per sviluppare le tecnologie necessarie ai futuri sistemi di connettività 5Gbeyond 5G.

Ne fanno parte, tra gli altri: Technische Universität Dresden (TUD), 5G IA – 5G PPP, III-V Lab di Nokia, AENEAS, Australo, Gruppo Bosch, CEA Leti, Ericsson, Imec, Infineon Technologies, STMicroelectronics.

A partire dal 1° luglio, il Consorzio lavorerà, assieme ai partner dell’industria europea e ai principali centri di ricerca e sviluppo, sia nel settore della microelettronica, sia delle telecomunicazioni, all’ideazione e all’implementazione di una nuova roadmap per la realizzazione di componenti e apparati di connettività futura.

L’obiettivo, condiviso dalla Commissione, è porre le basi nei prossimi anni per una vera e propria sovranità tecnologica, innovativa, sostenibile e resiliente, che parta dal nuovo standard della rete mobile, il 5G, e arrivi fino alle reti del futuro, il 6G e oltre.

Sappiamo bene che per l’Unione europea queste sfide sono considerate fondamentali per la competitività economica di imprese ed industrie, per la sicurezza del mercato interno e per la leadership tecnologica.

Il 5G è visto da Bruxelles come leva strategica per la ripartenza post Covid-19.

La roadmap a cui lavora il COREnect coprirà diversi settori economici di particolare importanza, tra cui: sanità e salute, energia e industria manifatturiera, automotive e smart city, cybersecurity e sostenibilità.

Entro dieci anni circa, il 5G prima e il 6G poi collegheranno tra loro e in rete miliardi di sensori, device e oggetti intelligenti, accelerando e portando a compimento la transizione digitale dell’industria e dell’intera economia.

Solo investendo in queste tecnologie avanzate, tra cui l’High-Performance Computing (HPC), l’intelligenza artificiale, l’Internet of Things (IoT), la fotonica e il cloud, l’Europa può immaginare di rafforzare la propria autonomia e sovranità, riducendo progressivamente la dipendenza dall’high-tech estero.

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