La fase commerciale del 5G non è ancora partita, ma la Cina non perde tempo e accelera sul 6G. Su Xin, responsabile del Gruppo di lavoro sul 5G al Ministero dell’Industria e dell’Information Technology di Pechino, ha detto che il paese asiatico inzierà già quest’anno le prime ricerche sul 6G. Lo sviluppo vero e proprio della nuovissima generazione wireless partirà ufficilamente nel 2020 con l’obiettivo di commercializzare la tecnologia nel 2030.
Ciò detto, la Cina punta dritto alla primazia globale nel 5G e programmi pilota sul 5G sono già stati avviati in diverse città del paese da parte degli operatori China Mobile, China Telecom, e China Unicom.
Tuttavia, alla lunga non sarà in grado di sostenere le necessità di connessione e la capacità per rispondere all’enorme fame di banda che nei prossimi anni sarà prodotta dalla diffusione dell’IoT.
E’ per questo che Pechino mette le mani Avanti e guarda già al future, con il 6G che sarà in grado di offrire velocità di download di un terabyte (1 TB è pari a 1000 gigabytes) al secondo, raddoppiando la performance del 5G, che a sua volta promette performance di rete dieci volte superiori a quelle delle attuali reti mobile.
Una particolarità del 6G riguarda la possibilità futura di rendere possible la Comunicazione mobile sott’acqua.
Il 6G aprirà le porte a nuove opportunità di business in settori come Industry 4.0, droni e gaming.
La Cina non è l’unica a guardare già al 6G: anche Usa, Ue e Russia stanno già pensando allo sviluppo della nuovissima generazione wireless. In Finlandia il progetto pilota 6G è già partito presso l’Università di Oulu.
Lo scorso aprile l’Accademia aveva selezionato la proposta dell’Università di Oulu 6G-Enabled Wireless Smart Society & Ecosystem come una delle prime due ammiraglie nel nuovo programma di finanziamento per la ricerca nazionale.
Il costo del progetto 6G è di circa 250 milioni di euro in otto anni, costituiti dai finanziamenti propri dell’Università e dai finanziamenti esterni. I partner scientifici sono Aalto University e VTT Technical Research Centre della Finlandia e partner strategico del Joint Center for Future Connectivity istituito da Nokia Bell Labs e dall’Università di Oulu.