“Devo dire molto onestamente che dagli Stati Uniti sulla Via della Seta non è mai arrivato un attacco” all’Italia, ha detto il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, in visita in Cina, rispondendo a una domanda dei giornalisti italiani sulla reazione di Washington all’adesione dell’Italia all’iniziativa Belt and Road. “L’unica premura-preoccupazione che avevano gli Stati Uniti, e che avevamo anche noi, è sul 5G in generale”, ha sottolineato il ministro degli Esteri dopo che soltanto pochi giorni fa Pechino ha lanciato le prime reti 5G, mettendo a segno un duro colpo ai rivali Usa e Ue nella corsa globale al primato delle reti 5G.
Di Maio ha sottolineato che in materia di 5G l’Italia ha “la normativa più restrittiva che ci sia in Europa”, e ha auspicato che “sul 5G tutti i Paesi europei possano adeguarsi alla nostra normativa”.
Perimetro cibernetico allargato al 5G
Detto questo, Di Maio nella sua visita cinese ha ribadito la bontà del decreto cybersecurity e dell’allargamento del perimetro di sicurezza cibernetica a tutela delle reti e delle apparecchiature 5G. “Ho detto sia ai cinesi che agli americani”, ha proseguito Di Maio “che la normativa sul 5G riguarda tutte le società di telecomunicazioni, quindi riguarderà ogni provenienza delle società di telecomunicazioni. Non potrebbe essere altrimenti, sia per la normativa europea, sia per la costituzione italiana, che impedisce di fare norme che colpiscano un soggetto di mercato”. Di Maio ha poi precisato che la normativa italiana “riguarderà sia Huawei che Ericsson, che altri soggetti che sono impegnati nel 5G”.