Il 5G di Huawei supera tutti i test di sicurezza. Lo rivela GSMA, spiegando come le apparecchiature di rete wireless e core 5G di Huawei (5G Ran gNodeB, 5G Core Udg, Udm, Unc, Upcf e LTE eNodeB) hanno superato il test Network Equipment Security Assurance Scheme (Nesas).
Huawei: ok su sicurezza anche da Imt-2020 (5G) Promotion Group
Oltre al test NESAS, Huawei ha anche superato il test sulla sicurezza informatica 5G del gruppo cinese Imt-2020 (5G) Promotion Group, un’analisi con specifiche che si basano sugli standard internazionali 3GPP.
“La valutazione è anche un valido riferimento per le parti interessate, come operatori, fornitori di apparecchiature, autorità di regolamentazione e fornitori di servizi applicativi. Huawei si è sempre concentrata sulla sicurezza informatica basata sulla tecnologia. Siamo lieti di supportare e collaborare attivamente ai test NESAS e invitiamo l’intero settore a promuovere congiuntamente lo sviluppo di un mercato delle comunicazioni mobili più uniforme“, ha affermato Devin Duan, Head of 5G E2E Cybersecurity Marketing, Huawei.
Cos’è il Nesas
Lo schema Nesas, spiega Huawei in una nota, “ha l’obiettivo di aumentare la fiducia del settore nelle apparecchiature di rete usate dagli operatori di telecomunicazione. Rappresenta una scelta pratica per tutti i mercati, inoltre aiuta a promuovere lo sviluppo omogeneo e trasparente delle telecomunicazioni“.
Il test Nesas valuta la sicurezza informatica a partire da uno standard definito congiuntamente da Gsma, 3GPP e i principali operatori, fornitori, partner e regolatori globali. Il test è in grado di fornire un quadro di garanzia della sicurezza a livello dell’intero settore della telefonia mobile. Si tratta di uno schema attraverso il quale i fornitori di apparecchiature di rete sottopongono i loro processi di sviluppo del prodotto a un controllo di sicurezza completo.
Il Nesas, ricorda ancora Huawei, garantisce che le apparecchiature soddisfino i requisiti di sicurezza e affidabilità della rete 5G e, grazie al proprio processo di valutazione integrato, evita valutazioni frammentate, migliorando al contempo la trasparenza dei livelli di protezione della sicurezza nel settore attraverso risultati visibili e misurabili.
Il test copre 20 categorie di valutazione, definendo i requisiti di sicurezza e un quadro di valutazione dello sviluppo di un prodotto 5G e i relativi processi del suo ciclo di vita. Inoltre utilizza precedenti casi di test sulla sicurezza eseguiti da 3GPP per valutare al meglio le apparecchiature in esame. Nell’era del 5G, il Nesas fornisce una valutazione della sicurezza informatica standardizzata ed efficace e consente al settore delle comunicazioni di garantire un servizio equo e trasparente.
Gli Usa i principali oppositori
Gli Usa sono i principali oppositori di Huawei, tanto da aver proibito l’uso degli apparati di questa azienda nelle reti 5G sul suolo statunitense. Non solo: Trump sconsiglia anche ai propri alleati di appoggiarsi a Huawei.
Infatti oltre gli Usa anche il Regno Unito e l’Australia non utilizzeranno le apparecchiature della multinazionale cinese. Non per la Francia, che consentirà a Huawei di lavorare ed investire sul 5G sul territorio francese.
Romania, Polonia, Repubblica Ceca, Lettonia ed Estonia sono schierate con gli Usa, mentre Irlanda, Svezia, Ungheria e Spagna stanno costruendo le proprie reti assieme a Huawei. In Italia dibattito è ancora in corso.
Stampa tedesca: ‘Senza Huawei ritardi sul 5G di 5 anni’
Secondo un articolo pubblicato ieri dal quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung, se l’azienda cinese fosse esclusa dai lavori alla rete 5G in Germania, si perderebbero tra i 2 e 5 anni.
Se si dovesse scegliere un altro fornitore “nel peggiore dei casi ci vorrebbero cinque anni in più, a seconda delle capacità di costruzione disponibili, dei budget di investimento e delle esatte esigenze politiche“, ha evidenziato la testata di Francoforte.
All’interno del governo tedesco c’è chi preme per allinearsi alla posizione statunitense, come l’Spd o una parte della Cdu – si legge – e chi, come il ministero dell’Economia, dei Trasporti e l’Ufficio di Cancelleria che invece sostengono l’opzione Huawei. sempre secondo la testata, il Governo sta prendendo tempo in vista delle elezioni Usa.