Conto alla rovescia per il debutto del 5G alle prossime Olimpiadi invernali, in programma il mese prossimo a Pyeongchang in Corea del Sud. Se tutto andrà come promesso dall’operatore Tlc sudcoreano KT Corp (ex Korea Telecom), sponsor ufficiale dei giochi, le Olimpiadi si trasformeranno nel primo grande test globale per il nuovo standard wirelelss, con velocità di download fino a 100 volte superiori rispetto al 4G e ritardi di trasmissione nell’ordine del millisecondo.
Ma in pratica che vuol dire per gli spettatori in loco? Vuol dire che ad esempio che gli spettatori muniti di particolari headset 5G potranno ad esempio vedere le gare di pattinaggio su ghiaccio, con visuale a 360° su tutto l’anello della pista. Sui vetri trasparenti del bus che ti porta da una pista all’altra dei giochi, compariranno video in diretta in ultra HD girate dalle web cam fissate ai caschi dei giocatori di hockey, o quelle dei droni che volano sopra le piste delle gare di sci, o ancora quelle dei bob che sfrecciano a 150 km all’ora in pista.
Oltre a KT anche i competitor SK Telecom e LG U+ stanno allestendo le loro dimostrazioni olimpiche 5G, mentre il governo sudcoreano ha siglato un accordo con l’Unione Europea per un altro trial, battezzato 5G Champion, che prevede una connessione a banda larga fra i giochi olimpici e una base per i test a distanza in Finlandia.
Il vagone olimpico è l’ideale per il lancio del 5G e non a caso sono in tanti che ci vogliono salire, per replicare debutti tecnologici eccellenti come ad esempio quello della tv (Berlino 1936), delle trasmissioni satellitari (Tokyo 1964), della fibra ottica (Los Angeles 1984) e la CCD camera (Barcellona 1992). E ora tocca a Pyeongchang, che vuole dare agli spettatori un assaggio del futuro con il 5G.
Ma il mondo delle Tlc potrebbe aver promesso più di quanto potrà mantenere con il 5G, ed è anche per questo che KT e SK Telecom sono alquanto restie a dare dettagli precisi di cosa bolle in pentola ai giochi.
Non è un mistero che il 5G sia accompagnato da enormi aspettative, forse eccessive, e che per ora si trova in fase embrionale, in attesa di progressi graduali a partire dal rilascio dei primi standard commerciali in arrivo per gradi entro quest’anno. I primi smartphone 5G, inoltre, saranno disponibili non prima del 2019.
Ai giochi olimpici, quindi, potremo aspettarci qualche dimostrazione basata su prototipi, tanto più che KT sta sviluppando i suoi test basati su specifiche proprie disegnate per i giochi. Nuove funzionalità sono state aggiunte man mano. Vedremo il risultato finale ai giochi, quel che è certo è che il sistema di comunicazione digitale viaggerà sui 28 Ghz, una delle bande pioniere del 5G. Onde millimetriche, che gli operatori volenti o nolenti dovranno imparare a conoscere bene quando il 5G entrerà nella sua fase commerciale.
Intanto, aspettiamo le olimpiadi per avere un piccolo test di cosa sarà il vero 5G.