L’Ofcom ha da poco avviato una consultazione per l’assegnazione della prima tranche di frequenze al 5G, illustrando al mercato la sua linea per l’ampliamento ai servizi di broadband mobile alla banda 3.6-3.8 Ghz. Questa banda attualmente è utilizzata per connessioni fisse e servizi satellitari per la trasmissione spazio terra. La consultazione si chiuderà il primo dicembre.
“Consideriamo questa banda altamente prioritaria per l’utilizzo futuro del mobile, vista l’ampia quantità di spettro disponibile e per l’interesse generale che suscita per futuri utilizzi per servizi 5G in fase di sviluppo”, si legge in una nota del regolatore (qui il link alla consultazione).
In Italia questa banda è stata oggetto di interesse da parte dell’Agcom, con un regolamento innovativo bastato sul concetto di sharing geografico per usi Fixed Wireless e Lte.
I regolatori nazionali della Ue e i produttori della industry Tlc hanno individuato la banda 3.4-3.8 Ghz come una parte di spettro potenziale da adibire al 5G. In linea con questa posizione, l’Ofcom ha proposto di mettere a disposizione 116 Mhz di banda per servizi mobili e 5G.
C’è da dire, come puntualizzato da ISP Review, che secondo le previsioni il 5G darà il suo meglio a livello di velocità e performance utilizzando frequenze molto più alte di quelle messe a consultazione dall’Ofcom, ad esempio i 73 e 28 Ghz.
Tra l’altro, gli standard internazionali del 5G non sono ancora fissati e dovrebbero arrivare nel 2017, ma l’obiettivo dell’Ofcom è disporre di sufficienti risorse spettrali per affrontare la prima fase commerciale del 5G, fissata dalla Commissione Ue nel 2020.
Lo scorso anno, Ofcom aveva realizzato una consultazione sempre sul 5G, ma in quel caso relativa all’utilizzo di porzioni di banda altissima, sopra i 6Ghz.
Il regolatore britannico dovrebbe inoltre a breve aprire un’altra consultazione separata per la prossima gara 4G, per la quale le telco hanno chiesto di fissare un tetto massimo del 30%.