“Lo spettro è fondamentale per lo sviluppo del 5G e del 6G e lo spettro è stato e sempre sarà al centro di molte battaglie nella Ue, negli stati membri e a livello Ue”. Lo ha detto Eric Fournier, ex chairman RSPG e CEPT e Director spectrum planning and international affairs, ANFR (Agence Nationale Francaise des Fréquences) nel suo intervento a 5G & Co., la conferenza organizzata dal CNIT a Roma il 16 e 17 aprile.
In particolare, la banda 6 Ghz è al centro di un conflitto fra i sostenitori per il suo utilizzo per il WiFi e i supporter di un suo utilizzo per lo sviluppo del 6G. Questo conflitto di fatto è il più sentito e urgente a livello Ue e non solo per il prossimo futuro, visto che entro il 2026 dovrà essere fissata una roadmap dello spettro per il 6G.
L’intervento di Fournier si è soffermato anche sulla necessità di dedicare delle frequenze specifiche per lo sviluppo di applicazioni verticali, e sul fatto che l’Europa tramite nell’opinione dell’RSPG ha individuato nel 2021 nella banda 3.8-4.2 Ghz la porzione di spettro più adeguata a questo scopo.