Negli Usa aumenta la schiera di esperti che vede il futuro delle reti mobili nelle alte e altissime frequenze, che fra non molti anni potrebbero rispondere alle esigenze di un traffico wireless sempre crescente sulle ali di smartphone e tablet. La FCC (Federal Communications Commission) vuole vederci chiaro e ha avviato una consultazione per capire quali sono le alte frequenze che la telefonia mobile potrebbe utilizzare e verificare quali sono le bande migliori per un eventuale utilizzo da parte di samrtphone e tablet.
C’è da dire che la maggior parte delle reti cellulari a livello globale funziona su frequenze inferiori a 6 Ghz. L’eventuale utilizzo delle alte e altissime frequenze per le esigenze del wireless implicherebbe tuttavia diversi aggiustamenti tecnici e regolamentari.
Le alte frequenze, sotto osservazione anche in Cina e Corea del Sud, potrebbero servire per il 5G che non arriverà tuttavia prima del 2020, scrive in una nota la FCC, che sta raccogliendo informazioni su tutte le frequenze superiori ai 24 Ghz. In dettaglio, alcune bande comprese fra i 28 e i 72 Ghz sono usate oggi per collegamenti a microonde sopra i fiumi e per superare in modalità wireless diversi tipi di ostacoli naturali. Una porzione della banda a 60 Ghz è già parzialmente utilizzata per collegamenti senza licenza in tecnologia WiGig (Wireless Gigabit Alliance) e WirelessHD.
Fino a qualche tempo fa, le altissime frequenze erano considerate inadeguate per il mobile perché non riuscivano a trasmettere su lunga distanza e nemmeno a penetrare ostacoli fisici come ad esempio un muro. Limitazioni tecniche che ovviamente ne impedirebbero l’uso per smartphone e tablet.
Ma i progressi tecnologici nella produzione di antenne e computer sempre più potenti ormai consentono alle alte frequenze, almeno in teoria, di coprire distanze più vaste anche in aree metropolitane densamente abitate. Di recente, un gruppo di ricercatori della New York University è riuscito a inviare per strada segnali ad alta frequenza a 200 metri. Si tratta più o meno della stessa distanza che ci sarà in futuro fra le picocelle installate dagli operatori mobili in ambiente urbano.