La industry del mobile avrà urgente bisogno di 2 Ghz in più spettro radio in banda media compresa fra 1500 MHz e 6 GHz entro la fine del decennio, per poter rispettare gli obiettivi di copertura e di velocità di trasmissione 5G fissati a livello internazionale dall’ITU, l’agenzia dell’ONU responsabile delle politiche mondiali sullo spettro radio. Lo spettro aggiuntivo sarebbe necessario inoltre per minimizzare l’impatto ambientale del 5G e tenere sotto controllo i costi per i consumatori legati al nuovo standard di comunicazione. E’ quanto emerge da uno studio globale condotto sul fabbisogno di spettro in 36 città a livello globale (fra cui anche Roma e Milano) appena pubblicato dalla GSMA.
Domanda di spettro variabile
La domanda di spettro varia molto da città a città, in base alla densità abitativa e alla disponibilità attuale di spettro.
La densità della popolazione, la diffusione delle stazioni base, la disponibilità di piccole celle e l’offload WiFi e i livelli di attività del 5G, tra le altre cose, avranno un impatto sulla quantità di spettro di cui una determinata città ha bisogno.
Banda intermedia, servono nuove risorse anche il FWA
Secondo lo studio, i decisori politici dovranno rilasciare più spettro nelle bande intermedie dedicate al 5G come la 3.5 Ghz, 4.8 Ghz e 6 Ghz per rispondere alle richieste di velocità, latenza e copertura dell’ITU entro il 2030.
Senza il rilascio di porzioni aggiuntive di spettro radio sarà impossibile realizzare le piene potenzialità del 5G in alcuni casi, in particolar modo in città densamente popolate e per lo sviluppo dei Vertical in ambito industriale.
In altri casi, il numero di antenne e di stazioni base necessarie porteranno a maggiori emissioni e ad un aumento di prezzi. Al contrario, lo spettro aggiuntivo ridurrà l’impronta di carbonio delle reti da due a tre volte migliorando allo stesso tempo lo sviluppo sostenibile della connettività mobile, secondo lo studio di Coleago Consulting.
5G, prezzi rischiano di salire
Questo spettro aggiuntivo avrebbe inoltre il merito di rendere il 5G più conveniente. I costi totali sarebbero da tre a cinque volte superiori in un decennio nelle città in cui un deficit di 800-1000 MHz aumenterebbe il numero di stazioni base necessarie e aumenterebbe i costi di distribuzione in ciascuna città di 782 milioni di dollari a 5,8 miliardi di dollari.
La disponibilità dello spettro a banda media migliorerebbe anche l’accesso wireless fisso (FWA). Lo studio mostra che con i 2 GHz aggiuntivi, ogni stazione base coprirebbe un numero di famiglie cinque volte superiore, consentendo l’accesso a Internet ad alta velocità a prezzi accessibili.
Appuntamento al WRC 2023
La conferenza mondiale delle comunicazioni radio del 2023 (WRC 2023) rappresenta quindi un momento topico per uniformare le policy globali sullo spettro in banda media per il mobile. Lo spettro aggiuntivo, secondo la GSMA, consentirebbe agli operatori mobili di raggiungere gli obiettivi dell’ITU di velocità per il 5G, a 100 Mbps in download e 50 Mbps in upload per rispondere alla domanda futura di consumatori e aziende.
Le raccomandazioni della GSMA
Pertanto, il GSMA chiede che ai regolatori di:
- Prevedere di rendere disponibile una media di 2 GHz di spettro in banda media nel periodo 2025-2030 per garantire i requisiti IMT-2020 per il 5G;
- Considerare attentamente le richieste dello spettro 5G quando l’utilizzo del 5G aumenta e i casi d’uso avanzati comportano esigenze aggiuntive;
- Basare le decisioni sullo spettro su fattori del mondo reale, tra cui densità di popolazione ed estensione dell’implementazione della fibra; e
- Supportare lo spettro 5G a banda media armonizzato (ad esempio, all’interno delle gamme di 3,5 GHz, 4,8 GHz e 6 GHz) e facilita gli aggiornamenti tecnologici nelle bande esistenti