Realizzare una rete 5G nelle attuali condizioni del mercato mobile porterebbe alla bancarotta diversi operatori. L’allarme 5G lo ha lanciato 3UK, in occasione dell’evento ‘Connected Britain’ organizzato da Total Telecom che si è tenuto a Londra la scorsa settimana, e l’allarme lo ha lanciato Phil Sheppard, direttore della strategia del network di 3UK, secondo cui sono necessari dei profondi cambiamenti economici nello sviluppo e nella gestione delle reti, perché la industry riesca a realizzare quanto promesso sul 5G.
Uno dei principali nodi da sciogliere è legato all’enorme sforzo di densificazione delle celle richiesto per rispondere alla domanda di capacità e di copertura, in particolarmente indoor. “E’ totalmente folle pensare che oggi sia possibile farlo”, ha detto Sheppard, visto il prezzo troppo caro per acquisire i siti, costruirli e renderli operativi.
In generale, secondo Sheppard, gli operatori mobili non sono incentivati ad aumentare il numero di siti, perché ogni singolo sito fa crescere i costi operativi con i ricavi generati dagli utenti. Per inciso, al momento non esistono ancora né reti né servizi 5G ed è assai difficile prevedere quanto in termini di ricavi i nuovi servizi porteranno nelle casse degli operatori, che quindi mettono le mani avanti in vista degli ingenti investimenti che sono chiamati a fare per il deployment del 5G. Oggi come oggi, anche con il nuovo Codice europeo delle comunicazioni elettroniche, finalizzato a rendere più semplice e meno costoso il deployment di nuove infrastrutture, “c’è un limite su quanto possono fare gli operatori per densificare le reti perché restino profittevoli”, ha detto il manager di 3UK.
Il roll out delle nuove reti 5G prevede secondo gli esperti il deployment di centinaia di migliaia di microcelle, che gireranno su alte frequenze (onde millimetriche) per fornire altissima capacità in location ben definite.
Ma secondo il rappresentante di 3UK i costi per le nuove infrastrutture devono calare sensibilmente e che un modo per ottenere i ribassi almeno per la copertura indoor sarebbe quello di incentivare i proprietari di condominio a sopportare una parte dei costi di affitto dei siti delle celle, a fronte dell’ottima copertura garantita alla location.
Contemporaneamente, gli operatori devono trovare nuove fonti di ricavi da nuovi servizi IoT.