La possibilità che i nostri cellulari possano funzionare sfruttando la più alta banda di frequenze radio – arrivando a operare sulle frequenze fino a 100 ghz – sembra ancora lontanissima ma già c’è qualcuno che ci sta lavorando e che, non a caso, ha battezzato il progetto mmMAGIC.
mmMAGIC sta per Millimetre-Wave Based Mobile Radio Access Network for Fifth Generation Integrated Communications ed è un consorzio – cofinanziato dal programma 5G PPP della Commissione europea – che riunisce i più importanti produttori di tecnologie mobili (Samsung, Ericsson, Alcatel-Lucent, Huawei, Intel, Nokia), importanti operatori europei (Orange, Telefonica), istituti di ricerca e università (Fraunhofer HHI Institute, CEALETI, IMDEA Networks, Universities Aalto, Bristol, Chalmers e Dresden) e vendor di strumenti di misurazione come Keysight Technologies, Rohde & Schwarz. Nell’advisory board del progetto anche esponenti delle autorità di regolazione di Germania, Francia, Finlandia, Svezia e Regno Unito.
Attualmente, le tecnologie mobili usano frequenze cha vanno dai 450MHz ai 2.7GHz (fino a 3.7GHz in alcuni casi) ma a breve i nostri telefonini potrebbero viaggiare anche sulle cosiddette onde o bande ‘millimetriche’, tra 6 e 100 GHz, al momento sfruttate nell’ambito della radioastronomia e del telerilevamento, per le trasmissioni satellitari militari e radioamatoriali. Si tratta di frequenze che presentano diverse problematiche, poiché viaggiano su distanze brevissime e richiedono connessioni cosiddette line-of-sight, ma le cui caratteristiche ben si adattano al 5G, che richiede una velocità di trasmissione dati molto elevata (fino a 10 Gbps) e una latenza end-to-end molto bassa.
Le tecnologie di accesso radio basate su queste bande sono tuttavia considerate fondamentali per l’ecosistema 5G e saranno utilizzate come base per la standardizzazione globale, spiegano i fondatori del progetto che puntano, dunque, a porre le basi per lo sviluppo servizi a banda ultralarga mobile quali lo streaming ultra HD/3D o servizi cloud ultrareattivi.
I primi trial del progetto mmMagic, che rientra nei 19 progetti di ricerca cofinanziati nell’ambito del 5G Infrastructure Public Private Partnership (5G PPP) della Ue, sono stati autorizzati dal regolatore francese nella città di Belfort e dovrebbero proseguire fino alla fine del 2016.
Anche la FCC americana, lo scorso anno, ha avviato i test per sfruttare queste frequenze – dette EHF – per il 5G, a dimostrazione che la corsa per la supremazia nelle tecnologie mobili di prossima generazione è entrata nel vivo.
La Ue, dal canto suo, ha appena siglato un accordo con la Cina per lo sviluppo congiunto e la cooperazione nella ricerca sul 5G, che dovrebbe essere commercialmente disponibile a partire dal 2020 quando, si stima, il traffico internet sarà 30 volte superiore ai livelli del 2010.