Dopo la mossa a sorpresa di Ren Zhengfei, che ha dichiarato di essere pronto a “condividere” i brevetti della tecnologia 5G di Huawei (non a cedere, perché la società di cui è Ad e fondatore continuerebbe a sviluppare la tecnologia mobile di quinta generazione) a un acquirente occidentale con il pagamento di una somma “una tantum”, ora è il momento di capire se l’apertura cinese potrebbe, però, restare solo sulla carta, visto che di possibili compratori di software e brevetti per 20-30 miliardi di dollari non ce ne sono molti in giro.
La cifra è stata stimata dall’Economist a cui Ren ha rilasciato l’intervista in cui porge un ramoscello di ulivo all’Occidente: mettendo in vendita a una rivale occidentale tutti i brevetti (sono circa 900), licenze, codici e il know-how sul 5G vuole dimostrare la completa assenza di vulnerabilità e backdoor nella propria tecnologia mobile di quinta generazione, bollata da Donald Trump come uno strumento di spionaggio da parte del Governo cinese e per questo motivo messa al bando negli Usa.
“Il potenziale acquirente”, ha aggiunto il fondatore di Huawei, “potrebbe poi generare nuovi codici” e quindi né Pechino né la stessa Huawei avrebbero più il controllo delle infrastrutture di telecomunicazione, costruite dalla nuova compagnia. E, come detto, Ren ha spiegato che Huawei non mollerebbe il mercato del 5G che oggi detiene al 30%, ma continuerebbe ad essere libera di “sviluppare la sua tecnologia in qualunque direzione desideri”.
Nell’ultimo decennio l’azienda cinese ha speso almeno 2 miliardi di dollari in ricerca e sviluppo per la nuova generazione di connettività mobile. “Il 5G rappresenta la velocità”, la pensa così Ren e “i Paesi che hanno velocità si sposteranno rapidamente. Al contrario, quelli che rinunciano alla velocità e all’eccellente tecnologia di connettività potrebbero vedere un rallentamento economico”, ha aggiunto.
Dunque chi potrebbe acquistare i brevetti 5G di Huawei?
L’offerta di Huawei avrebbe come obiettivo “una distribuzione equilibrata degli interessi favorirebbe la sopravvivenza di Huawei, permettendole di fare grandi passi avanti”, ha spiegato Ren Zhengfei nell’intervista, aggiungendo però di non sapere chi potrebbe acquistare il tutto.
Gli analisti sospettano che Ericsson e Nokia si sottrarrebbero all’offerta per orgoglio e per motivi economici. Samsung, invece, potrebbe fare l’affare, ma è possibile che si faccia avanti anche un consorzio di acquirenti o un fondo di investimenti. Ma anche un Over the Top, come Google, Facebook e Amazon?
È davvero difficile individuare il potenziale acquirente. Un motivo in più per pensare che l’apertura ai timori delle potenze occidentali sia solo di facciata.
Oppure se dovesse andare in porto l’operazione di vendita, Huawei non mollerebbe, ma raddoppierebbe. Infatti Ren ha affermato che i soldi dell’accordo consentirebbero alla società di “fare passi da gigante“.
Di sicuro nel 2018 la tlc cinese ha già compiuto passi importanti, come si legge dai dati dei ricavi: