E’ da quest’anno che il potenziale dirompente della blockchain sta catturando l’attenzione, e in questa prima fase il settore più interessato è quello finanziario. A spingere l’interesse verso questa tecnologia, nata per gestire in maniera distribuita le transazioni in bitcoin, ha contribuito certamente il decollo del valore della criptovaluta, ma anche le startup che offrono servizi finanziari basati sulla blockchain hanno fatto il pieno negli Usa, con una raccolta di fondi di venture capital per 240 milioni nel primo semestre del 2017. A questo punto, però, l’interesse per le potenziali applicazioni della blockchain si sta allargando anche ad altri settori. Su Forbes un’analisi approfondita dei trend più promettenti per lo sviluppo della blockchain nel 2018, focalizzata su 5 settori specifici.
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Maggior utilizzo al di fuori della finanza
I vantaggi potenziali della blockchain nel settore finanziario sono piuttosto evidenti, ma il concetto di rete distribuita multi punto per la registrazione di transazioni può essere applicata in tutti i settori che prevedono la registrazione e la gestione di dati. Nel settore sanitario, ad esempio, secondo previsioni di IDC Health Insights il 20% delle organizzazioni che stanno testando la blockchain passeranno alla fase pienamente operativa entro il 2020, con passaggi concreti già nel 2018.
In ambito di selezione del personale e risorse umane, la blockchain applicata ai CV in fase di recruiting consente di snellire il processo di selezione verificando le qualifiche e le esperienze rilevanti dei candidati.
In ambito legale, il monitoraggio di diversi passaggi di proprietà – ad esempio nel campo della proprietà intellettuale e nella registrazione di atti di proprietà immobiliare – la blockchain può rendere il processo più semplice. E già dall’anno prossimo in ambito legale la blockchain potrebbe cominciare a prendere piede.
In ambito manifatturiero e industriale, il Blockchain Research Insitute, fondato fra gli altri da IBM, Pepsi e FedEx, prevede che la blockchain diventi la “seconda generazione” della rivoluzione digitale alle spalle di Internet. Un esempio di applicazione della blockchain per la registrazione delle transazioni della supply chain è Foxconn.
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La Blockchain incontra l’Internet of Things
Molti cominciano a interrogarsi sulle possibili interazioni fra la blockchain e l’IoT. Un primo terreno di collaborazione sembra quello della security. La natura crittata e fiduciaria della blockchain potrebbe dare le giuste risposte in termini di sicurezza nel controllo del crescente numero di oggetti connessi in casa e ufficio all’orizzonte. La potenza computazionale della blockchain applicata al bitcoin potrebbe essere trasferita agli oggetti connessi per blindarli dagli hacker assetati dei nostri dati.
Un altro utilizzo potenziale è l’utilizzo delle criptovalute gestite dalla blockchain per i pagamenti di microtransazioni fra macchine (M2M). Si tratta per ora di un’idea, che tuttavia sarà approfondita dai ricercatori nel 2018.
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Smart contracts (contratti che si chiudono da soli)
Il filone dei contratti smart è un’altra possibilità connessa all’uso della blockchain. L’idea è che le diverse fasi di un contratto vengano eseguite in automatico quando le condizioni sono rispettate, in altre parole i pagamenti potrebbero chiudersi in automatico, le consegne fatte all’interno della catena virtuale e tutti i dettagli dei diversi contraenti definiti e registrati nella blockchain. Il vantaggio è l’annullamento dell’intermediazione, che snellisce il rapporto diretto fra fornitore e cliente.
Una volta raggiunto l’accordo fiduciario fra le parti, le diverse fasi di attuazione potrebbero così essere automatizzate. Ad esempio, con il pagamento dei bonus al raggiungimento di determinati obiettivi. Oppure il disbrigo di un ordine di acquisto una volta che il pagamento è arrivato sul conto.
La compagnia di assicurazione AIG, ad esempio, sta testando un sistema di smart contract per la gestione e creazione di polizze assicurative complesse che richiedono cooperazione internazionale.
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Criptovalute sanzionate dagli Stati?
Putin è stato il primo a salire sul carro della blockchain e delle criptovalute, annunciando il cripto rublo. Ma non è escluso che già a partire dal 2018 anche altri Stati prenderanno in considerazione i potenziali vantaggi delle criptovalute e invece di metterle al bando, come ha fatto la Cina con il bitcoin, sposino l’idea in vista dei potenziali vantaggi in termini di efficienza nel settore finanziario e dei servizi pubblici connesso alle valute virtuali.
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Molte iniziative di blockchain falliranno
Di certo molti progetti basati sulla nuova tecnologia falliranno, perché il processo di affermazione di una tecnologia considerata rivoluzionaria passa anche attraverso diversi inevitabili flop. Lo stesso peraltro vale per altre tecnologie come l’Intelligenza artificiale e i Big data. False partenze e fallimenti sono all’ordine del giorno.