La Francia non aspetta più l’Unione europea, che sta per accantonare definitivamente l’introduzione della tassazione ai giganti del web: secondo una fonte citata da Reuters, nella prossima riunione dell’Ecofin del 12 marzo i ministri delle finanze dell’Ue daranno il via al dibattito sulla riforma globale della tassazione delle società a livello Ocse. Così il Governo di Emmanuel Macron ha presentato la web tax da applicare in Francia: un’imposizione del 3% sulle imprese che hanno un giro d’affari mondiale di 750 milioni di euro e 25 milioni in Francia e che svolgono le seguenti attività: pubblicità online, vendita dei dati degli utenti per scopi pubblicitari e intermediazione attraverso piattaforme.
La norma è stata presentata nel Consiglio dei ministri e se approvata dal Parlamento, la votazione è in aprile, ma vista la maggioranza del governo Macron sembra otterrà il via libera, imporrà nuove tasse per aziende come Google, Amazon, Facebook e Apple, ma “non solo americane”, ha specificato il ministro delle Finanze Bruno Le Maire, “ma anche francesi, tedesche, cinesi e inglesi per un totale di 20 società”. “L’imposta”, ha aggiunto, “si applicherà fino a quando sarà trovata una soluzione definitiva a livello Ocse”. Il ministro ha parlato di una tassazione ancora inadeguata alle realtà economiche della tecnologia: “oggi il valore è nei dati mentre il nostro sistema fiscale è basato sulla presenza fisica”. Una questione che quindi passa per l’equità sociale. “La tassazione attuale è ingiusta: le società pagano un’aliquota fiscale media del 23,2%, mentre i giganti digitali versano mediamente un 9,5% nell’Unione europea”, ha concluso La Maire.
Una volta approvata, l’imposta francese si applicherà retroattivamente dall’1 gennaio del 2019.
La Web Tax in Italia
Anche altri Paesi, come la Spagna, l’Austria, il Regno Unito e l’Italia hanno adottato provvedimenti nazionali, perché sull’Ue non si può più contare.
In Italia, nella Legge di Bilancio 2019, è presente una web tax con parametri simili a quelli francesi: imprese con fatturato globale superiore ai 750 milioni di euro e utili generati in Italia superiori ai 5,5 milioni. Ma non sono stati ancora approvati i decreti attuativi. Una web tax ancora su carta.