Quando ai tempi dei nonni dei nostri nonni si diceva “osservare vigilia stretta” la faccenda era di quelle da pasdaran: il digiuno era – si perdoni il gioco di parole – il vigile della festa. Oggi, la ristrettezza è stata relegata in cantina e ai piani alti della cucina c’è solo l’attesa mangereccia.
“Cosa c’è di così spiacevole nell’essere ubriachi? Chiedilo a un bicchier d’acqua”, scriveva Douglas Adams. L’humor acetico di “Guida galattica per gli autostoppisti” serve a ricordarci che, oggi, c’è anche un secondo soggetto in attesa, ed è il signor stomaco. Sa che tra poche ore inizierà un tour de force che andrà dritto e spedito fino al 6 gennaio; forse, si augurerebbe almeno una vigilia stretta.
Pertanto, il minimo che possiamo fare è dedicargli un omaggio natalizio crudista.