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18app, Confindustria e AIE chiedono al Governo Conte il decreto Bonus cultura entro l’estate

In attesa del decreto attuativo che estenderebbe il Bonus cultura da 500 euro a chi compie 18 anni nel 2018, quindi ai nati nell’anno 2000, si rincorrono le voci su una possibile eliminazione della misura in questione da parte del nuovo Governo, anche alla luce delle dichiarazioni rilasciate del nuovo Ministro dei Beni culturali, Alberto Bonisoli, in occasione del lancio della Festa della Musica 2018.

Sullo stesso sito web 18app.italia.it, oltre le informazioni utili ai nati nel 1999 per accedere al Bonus tramite registrazione SPID, non ci sono ancora novità sull’atteso decreto attuativo. Nel frattempo, però, cominciano a muoversi le associazioni di categoria, che vedono in questo strumento un modo per avvicinare i giovani alla cultura, alla creatività, all’intrattenimento e allo stesso tempo una valida leva per sostenere il sistema dei consumi nel suo complesso, soprattutto in relazione ai settori di editoria, arte, spettacolo e cinema.

Ad esempio, Marco Polillo, presidente di Confindustria Cultura Italia, ha dichiarato in una nota odierna: “confidiamo che l’atteso decreto attuativo dell’App18 per i nati nel 2000 possa essere presto adottato dal Governo e reso operativo prima dell’estate”.

I numeri – ha affermato Polillo – dicono che quasi 800 mila ragazzi hanno speso ad oggi oltre 260 milioni di euro, tra libri, musica, concerti, cinema, musei, teatri, eventi culturali e altro. Per un Paese che, secondo i dati ISTAT, è molto indietro sul piano dei consumi culturali e dei prodotti creativi, ci sembra un segnale incoraggiante, perché oltre alle necessarie politiche di incentivazione dell’offerta, è fondamentale una progettualità di sostegno alla domanda”.

Una dichiarazione quindi a sostegno del Bonus cultura, voluto dal Governo Renzi, confermato dal Governo Gentiloni e ora alla prova del nuovo esecutivo guidato da Giovanni Conte: “altri partner europei stanno valutando l’ipotesi di mutuare la nostra esperienza con modelli simili”, ha ricordato il presidente di Confindustria Cultura Italia, con l’auspicio da parte di Confindustria Cultura, “che si continui a lavorare insieme in questa direzione”.

E’ del tutto evidente che si può fare sempre di più e meglio ma senza cestinare le esperienze che stanno, numeri alla mano, producendo risultati concreti sul piano dei consumi culturali”.

Il Bonus cultura 18app ha aiutato le famiglie italiane dimostrandosi un investimento utile che ha contribuito alla crescita culturale del Paese”, ha invece sostenuto il presidente dell’Associazione Italiana Editori (AIE) Ricardo Franco Levi.

 

I libri e la lettura si sono rivelati il prodotto culturale più apprezzato”, ha evidenziato Levi.

I dati del MiBACT dimostrano che oltre l’80% del valore della spesa complessiva nei due anni di bonus ha riguardato proprio i libri”.

Nella nota stampa di oggi dell’Associazione Italiana Editori, si vuole inoltre sottoporre all’attenzione del Governo Conte che “al momento non esiste ancora un fondo dedicato al sostegno delle spese degli studenti universitari” e che quindi “il Bonus 18enni è stato in massima parte utilizzato dalle famiglie per acquistare i libri di testo per l’università, svolgendo un ruolo simile ai fondi destinati all’acquisto dei testi scolastici in favore degli alunni delle scuole dell’obbligo”.

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