Dopo settimane di dubbi e incertezze sembra che il Bonus cultura da 500 euro per i neo diciottenni sia destinato a scomparire. Nonostante l’interesse mostrato dai giovani per questa misura e le richieste dei nati nel 2000 che quest’anno passavano alla maggiore età, il Consiglio di Stato ha dato venerdì parere negativo alla proroga per l’anno in corso e il prossimo.
Tutto è nato dalle dichiarazioni rilasciate dal Ministro dei Beni culturali, Alberto Bonisoli, che qualche giorno fa ha affermato riguardo ai 500 euro da erogare ai diciottenni del 2018: “non credo che dare dei soldi ai giovani per comprarsi dischi e libri serva più di tanto, credo invece che sarebbe meglio investire per migliorare la didattica, l’approccio alla cultura”.
Venerdì scorso il Consiglio di Stato ha emesso parere “sulle modifiche apportate al decreto che disciplina i criteri e le modalità di attribuzione e di utilizzo della carta elettronica”, bocciando il Bonus per ragioni prettamente formali, ma volendo superabili con un una nuova azione legislativa da parte del Ministero dei Beni culturali.
È accaduto, infatti, che la Legge di Bilancio 2017 aveva disposto un’ampia manovra di rinnovo del Bonus cultura per il biennio 2018 e 2019, confermandola di fatto in maniera implicita. Per il Consiglio di Stato questa mossa non è sufficiente, perché serve introdurre “la fonte normativa primaria legittimante l’intervento in favore della platea dei nuovi beneficiari, in coerenza con la conferma dello stanziamento finanziario”.
È evidenziata nel testo “la necessità di emanare una norma legittimante di rango primario da porre a base del Dpcm in esame”. L’unica strada per salvare il Bonus, quindi, è quella di “procedere in via regolamentare una volta introdotta la fonte normativa primaria legittimante l’intervento in favore della platea dei nuovi beneficiari, in coerenza con la conferma dello stanziamento finanziario”.
Il Consiglio, in ultima analisi, suggerisce di tornare indietro, decretare nel dettaglio la proroga dei finanziamenti del Bonus, inserirla in una legge “di rango” e procedere alla modifica della norma in vigore, cosa che al momento ne il Ministro Bonisoli, ne il Governo Conte, sembrerebbero intenzionati a fare.
Quattro giorni fa è stata lanciata anche una petizione online (#18AppNonSiTocca), che in poche ore ha già raccolto più di 5.000 firmatari, per chiedere al Ministro dei Beni culturali di prorogare il Bonus: “chiediamo attraverso questa petizione (firmata e sostenuta dai ragazzi del 98 e del 99 che hanno già usufruito del Bonus, ma soprattutto da tutti quei ragazzi nati dal 2000 in poi che speravano di poterlo avere) di non cancellare il Bonus Cultura 18App”.
A difesa del Bonus e a sostegno della petizione anche il Partito Democratico (PD), con il suo responsabile Cultura, Anna Ascani, che ad AgiCult ha dichiarato: “La petizione nasce da un gruppo di ragazzi che ha sperimentato in prima persona questa misura. Il ministro dovrebbe avere la bontà di leggersi i dati che il suo ministero ha pubblicato, perché da questi dati emerge che l’80 per cento dei soldi stanziati sono stati spesi in libri. E’ quindi incredibile pensare che consentire ai 18enni di comprare libri sia un problema”.
Si apre così un primo duro confronto sul tema cultura tra il Governo giallo-verde e l’opposizione: “L’impressione – ha aggiunto la Ascani nell’intervista – è che si stia cercando soldi per coprire altro, come la flat tax, ma se pensano di trovare risorse tagliando la cultura, allora troveranno la nostra opposizione e di tutto il mondo della cultura, e non solo, italiano”.
Anche le associazioni di categoria scendono in campo a difesa del Bonus cultura. Davide Rossi, Direttore Generale e Consigliere di Confcommercio Aires (Associazione Italiana Retailer Elettrodomestici Specializzati) ha scritto un tweet sul tema ieri: “Il Consiglio di Stato boccia la proroga del #bonuscultura. Male. Discuteremo in @Confcommercio se e come intervenire”.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche Marco Polillo, presidente di Confindustria Cultura Italia, che la scorsa settimana confidava “che l’atteso decreto attuativo dell’App18 per i nati nel 2000 possa essere presto adottato dal Governo e reso operativo prima dell’estate”.
“I numeri – ha affermato Polillo – dicono che quasi 800 mila ragazzi hanno speso ad oggi oltre 260 milioni di euro, tra libri, musica, concerti, cinema, musei, teatri, eventi culturali e altro”.
Allo stesso modo Ricardo Franco Levi, presidente dell’Associazione Italiana Editori (AIE), ha difeso la misura e ne ha chiesto la proroga, perché “l’80% del valore della spesa complessiva nei due anni di bonus ha riguardato proprio i libri”.
“il Bonus 18enni è stato in massima parte utilizzato dalle famiglie per acquistare i libri di testo per l’università, svolgendo un ruolo simile ai fondi destinati all’acquisto dei testi scolastici in favore degli alunni delle scuole dell’obbligo”, ha sottolineato l’AIE in una nota.18