Per molti bambini e ragazzi, ieri, è iniziato un nuovo anno scolastico. Nel suo “Diario di scuola”, Daniel Pennac paragona l’ingresso di un bambino a scuola a una cipolla: al suono della campanella, varcano l’ingresso svariati strati di “magone, rancore, preoccupazione, rabbia, desideri insoddisfatti, rinunce furibonde”. Posato il fardello, e pelata la cipolla, può iniziare la lezione.
Nel tempo, quando la scuola diventa un ricordo di gioventù, quegli stati d’animo saltano, come la cipolla in padella, e dallo zaino della memoria non è tanto la fame di sapere ad affiorare quanto quella autentica, che si provava tornando a casa.
Il nostro augurio, da qui a giugno, va a chi a scuola ci va per la prima volta e a chi ci torna. Per tutti insomma, è tempo di mettere le mani in pasta… E buon appetito!