Le imprese di telecomunicazione devono trasmettere gratuitamente all’autorità incaricata delle chiamate di emergenza al 112 le informazioni che consentono di localizzare il chiamante e sono obbligate a farlo, “a condizione che ciò sia tecnicamente fattibile”, anche quando la telefonata è effettuata da un cellulare senza Sim. Lo stabilisce la nuova sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione europea con cui si è espressa su un caso simile a quello dell’escursionista francesce, Simon Gautier, trovato morto in Cilento. Il ragazzo, come è emerso dopo dagli accertamenti tecnici, ha utilizzato il proprio telefono cellulare, il 9 agosto alle 9.15 per chiamare il 112 e chiedere aiuto. È stato invano, perché non è stato possibile geolocalizzare il ragazzo, che è deceduto “nell’arco di 45 minuti dalla sua richiesta di aiuto al 112”, ha detto Maurizio Sica, legale della famiglia di Simon Gautier. Il legale ha precisato: “I genitori di Simon vogliono che si indaghi soltanto perché la morte del figlio non sia inutile”. Infatti sulle circostanze della morte è stata aperta l’inchiesta dalla Procura di Vallo della Lucania per omicidio colposo contro ignoti.
Uno dei nodi in questa drammatica vicenda è la mancata geolocalizzazione dell’escursionista, chiesta disperatamente dallo stesso ragazzo nella telefonata effettuata al 118 della Basilicata: “Non siamo in grado di effettuarla”, gli ha risposto l’operatrice al telefono.
Come evitare altre tragedie simili?
La sentenza della Corte di Giustizia europea ricorda che la direttiva “servizio universale” obbliga gli Stati membri a far sì che gli operatori telefonici mettano a disposizione delle informazioni sull’ubicazione del chiamante riguarda “ogni chiamata al numero di emergenza unico europeo”, ossia al 112, al quale Simon Gautier ha provato inultimente a chiedere aiuto.
Perché in Italia non scatta la geolocalizzazione per chi chiama al 112?
Mario Balzanelli, presidente nazionale della Società italiana sistema 118, ha detto che “in Italia non è ancora disponibile il sistema tecnologico Advanced Mobile Location (Aml)”, previsto dal decreto del ministero dello Sviluppo economico del 2009, grazie al quale, pure in assenza di rete internet, dallo smartphone di chi richieda il soccorso parte immediatamente un Sms al 112 che comunica le coordinate Gps corrispondenti esattamente al punto in cui si trova la vittima.