Sono 81 su 116 i capoluoghi d’Italia che hanno aderito al Patto dei Sindaci nel 2013, impegnandosi a ridurre le emissioni di CO2 di almeno il 20% entro il 2020, a sviluppare una piattaforma avanzata di raccolta e gestione rifiuti (riciclo e riuso) e ad investire nella mobilità sostenibile e le fonti energetiche rinnovabili. Una cinquantina di questi ha già approvato il Piano di azione per l’energia sostenibile (Paes).
Tutti argomenti attinenti alle smart cities, che vanno dalla sostenibilità ambientale delle attività urbane, alla gestione intelligente dei rifiuti, delle risorse energetiche e idriche, dalla riduzione degli inquinanti all’amministrazione partecipata del territorio.
Qualche giorno fa l’Istat ha diffuso un nuovo studio, “Ambiente Urbano: gestione ecocompatibile e smartness nel 2013“, evidenziando i percorsi virtuosi e le inefficienze dei Comuni italiani in tema di sostenibilità e innovazione urbana.
Nel 2013, la raccolta dei rifiuti porta a porta e il loro riciclo è partita in 101 capoluoghi, mentre permangono difficoltà nell’erogazione dell’acqua potabile, con sprechi nella rete di distribuzione attorno al 34%.
La mobilità sostenibile ed alternativa vede emergere il car sharing in 22 città. Quasi la metà dei comuni dispone di pannelli a messaggio variabile su strada (56), offre informazioni via web sul trasporto pubblico (52), dispone di paline elettroniche alle fermate (50). Più di un terzo delle città utilizza “semafori intelligenti” e poco meno permette la ricarica dei veicoli elettrici in aree pubbliche.
Per quanto riguarda l’innovazione nell’illuminazione pubblica (smart lighting): il 14,6% dei punti luce ha un sistema di regolazione del flusso luminoso; il 4,8% utilizza lampade a LED e una piccola quota in forte crescita è fotovoltaica (0,7‰; +44,6% in un anno).
Bene le fonti energetiche rinnovabili e le tecnologie per l’efficienza energetica, due voci in forte crescita nei Comuni, con 105 città che generano in proprio energia elettrica da fonte solare, idroelettrica, eolica e geotermica.
Si diffondono nu po’ ovunque, anche se ancora troppo lentamente, i servizi di egovernment su rete internet per rendere più diretto e immediato il rapporto tra la Pubblica Amministrazione e i cittadini.