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100 Italian eMobility stories. Starace (Enel): “L’elettrificazione trasforma l’industria, creando valore e posti di lavoro”

“100 Italian eMobility Stories 2023”, il documento

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Presentata stamattina a Roma la quarta edizione di “100 Italian eMobility Stories 2023”, documento di Fondazione Symbola, Enel e Enel X Way sulle cento eccellenze della mobilità elettrica (eMobility) in Italia. Non solo imprese di settore, ma anche centri di ricerca e associazioni, che hanno contribuito concretamente allo sviluppo di questa nuova mobilità dal designa alla produzione manifatturiera dei veicoli, dalla componentistica alle batterie, fino all’infrastruttura di ricarica.

Rivedi il video dell’evento organizzato dalla Fondazione Symobola e da Enel

Quando si parla di mobilità elettrica non si deve pensare solo ed esclusivamente alle automobili. Attualmente nel mondo circolano quasi 20 milioni di veicoli elettrici per passeggeri, 1,3 milioni di veicoli elettrici commerciali e oltre 280 milioni di ciclomotori, scooter e motocicli elettrici e stime recenti prevedono al 2030 una quota di mercato globale per le auto elettrificate superiore al 50%, trainato dalle tecnologie BEV (Battery Electric Vehicle).

I principali mercati sono la Cina e l’Europa, quest’ultima nel 2021 ha registrato un aumento del 65,7% delle immatricolazioni di auto elettriche o a bassissime emissioni (ECV) rispetto al 2020 e ha visto a dicembre le vendite di auto elettriche sorpassare per la prima volta quelle dei veicoli diesel.

La Germania si conferma il principale mercato europeo, con 682 mila immatricolazioni, seguita da Regno Unito (306 mila) e Francia (303 mila).

L’Italia ha chiuso il 2021 con un aumento delle vendite di auto elettrificate (ibride ed elettriche) del 199% rispetto all’anno precedente, raggiungendo il 38,4% del totale immatricolato. Guardando alle immatricolazioni delle auto BEV da gennaio a ottobre 2022, il nostro mercato nazionale registra 39.400 unità, con la Fiat 500E ancora in cima alla top 5 delle BEV più vendute nel nostro Paese (5.585 unità ad ottobre 2022).

Starace (Enel): “Le batterie favoriranno l’elettrificazione dell’industria e di ampi settori economici

Come dimostra il Rapporto “100 Italian eMobility Stories”, le nostre imprese e i nostri centri di ricerca sono pronti e stanno affrontando la sfida della nuova mobilità. Serve solo un impegno politico più concreto.

Il rapporto realizzato con Fondazione Symbola, giunto alla quarta edizione, racconta una tra le filiere più innovative e dinamiche del Paese. La strada del cambiamento è tracciata come dimostrano i numeri e i progetti di alcune delle più importanti eccellenze presenti nel volume: imprese, centri di ricerca, università e associazioni che con talento e passione sviluppano soluzioni tecnologiche all’avanguardia per la mobilità elettrica e, in linea con i principi del Manifesto di Assisi, contribuiscono a creare un’economia e una società più a misura d’uomo e per questo con ampie prospettive di crescita”, ha dichiarato Francesco Starace, Amministratore delegato e Direttore generale di Enel.

Il panorama industriale dell’emobility si sta ampliando. C’è grande vitalità in tutto l’indotto italiano e sta continuando a manifestarsi in un settore che dopo 100 anni possiamo dire ha raggiunto una fase di maturità. Non dobbiamo temere la novità dell’elettrificazione della mobilità e dei trasporti. È ovvio che l’auto a batteria rende l’industria di riferimento più competitività, creando valore e nuova occupazione. Le auto a benzina o diesel ci saranno sempre, ma in numero estremamente ridotto, quasi come le attuali auto d’epoca. L’elettrificazione è trasversale l’industria globale, perché riguarda diversi settori. Basti pensare alle batterie, che sono sia industria automotive, sia chimica. Con l’aumentare delle auto elettriche in strada ci saranno anche nuove esigenze industriali – ha aggiunto l’Amministratore delegato di Enel – sia in termini di produzione manifatturiera e meccanica, sia di generazione di energia elettrica pulita, sia in chiave chimica per i sistemi di accumulo. La stessa rete elettrica cambierà per far fronte al numero crescente di nuovi veicoli elettrici in arrivo sulle nostre strade. Gli investimenti sulle batterie cresceranno, per ridurre il peso e aumentare le prestazioni, aumentando l’efficienza e la sostenibilità. Le batterie elettrificheranno non solo l’industria, ma molti settori economici nel prossimo futuro. Sono tanti i punti chiave da affrontare e le sfide che ci attendono, ma ci vuole ottimismo, il futuro è di fronte a noi e ci vuole coraggio e concretezza”.

Non è vero che si perdono posti di lavoro, anzi, se ne creano di più con l’elettrificazione. I costi della produzione diminuiscono e con esso i prezzi finali al consumatore. C’è da sviluppare un mercato di volumi equivalenti a quelli delle auto tradizionali. Basta che qualcuno inizi a segnare la strada, gli altri si adeguano. Le aziende nel documento dimostrano che si può fare. Quando Ferrari entra nella mobilità elettrica che altro segnale forte si sta aspettando?”, ha precisato Starace nel suo intervento.

Realacci (Fondazione Symbola): “Abbiano le carte in regola per giocare una partita storica

Questo è un settore in cui da una parte l’Italia si è mossa lentamene all’inizio, poi ha iniziato a correre. Il problema è la mancanza di volontà politica. Siamo forse l’unico Paese in Europa che ha continuato a dare incentivi all’acquisto di auto a benzina e diesel. Forse il Governo, con il ministro del made in Italy, Adolfo Urso, sta iniziando a dare segnali positivi di un cambio di passo consistente. Anche il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, ha confermato lo sblocco del piano per l’installazione delle colonnine di ricarica in Italia con un nuovo decreto. È il momento di trarre forza da queste 100 storie per mettere in campo una politica che faccia i conti anche con l’accelerazione degli altri Paesi, come Francia e Germania, anche con maggiori risorse finanziarie. Mentre in Italia la vendita di auto elettriche è bassa, è forte la componentistica italiana nelle vetture vendute in Europa. Abbiano le carte in regola per giocare una partita storica, ci serve però una politica industriale forte e la capacità di guardare negli occhi il Paese con tutte le sue sfumature e le potenzialità”, ha dichiarato Ermete Realacci, Presidente della Fondazione Symbola.

Occorre costruire insieme – con il contributo delle migliori energie tecnologiche, istituzionali, politiche, sociali e culturali, come afferma il Manifesto di Assisi – un’economia e una società più a misura d’uomo – ha proseguito Realacci – e per questo più capaci di futuro, più attente alla crisi climatica, più giuste, resilienti, competitive. Un percorso per superare le crisi che vede nella sostenibilità e nella sfida ai cambiamenti climatici la strada per far ripartire l’economia orientandola verso un nuovo futuro. Il percorso che raccontano è spesso stato avviato dalle imprese senza un adeguato accompagnamento pubblico. È ora di recuperare questo ritardo”.

Ripa (Enel X Way): “Ci sono ancora barriere da superare, ma gli italiani vogliono l’elettrico

Siamo davvero il fanalino di coda di questa industria automobilistica europea e globale in transizione? Secondo Elisabetta Ripa, CEO di Enel X Way, c’è molta strada da fare, ma le potenzialità ci sono e le imprese presenti nel documento lo testimoniano.

L’Italia malgrado sia un Paese di innovatori, difficilmente si posiziona ai primi posti per adozione dell’innovazione. Ci serve sempre tempo, poi recuperiamo i gap accumulati. Nel 2022 Enel ha dato un’accelerazione all’industrializzazione del servizio di chi nel pubblico e nel privato vuole viaggiare in elettrico attraverso Enel X Way. Valorizzando l’intera filiera della mobilità si dimostra che l’Italia può farcela, anche mettendo in comune economia di scala e di scopo, anche attraverso la presenza in 16 Paesi diversi con i nostri servizi di emobility. Come Paese siamo indietro rispetto al Nord Europa o gli stessi Stati Uniti, che hanno messo sul tavolo ingenti risorse, ma prendiamo il meglio di queste esperienze e vogliamo spingere avanti tutta la filiera, su cui poggiano gran parte delle nostre attività. Serve comunque un’accelerazione sulla strada dell’elettrificazione, per diffondere la nuova mobilità elettrica con più decisione. Nel 2022 in Italia sono state immatricolate circa 50 mila auto elettriche, numero che equivale a quanto fatto in Germania in un solo mese”, ha proseguito il CEO di Enel X Way.

Le strutture di ricarica devono essere più performanti ed efficienti. La collaborazione sinergica con altre aziende è finalizzata proprio al raggiungimento di questo obiettivo. Le barriere principali sono i costi di acquisto, maggiori rispetto alle auto tradizionali del 25% circa, poi ci sono i rincari energetici sotto gli occhi di tutti e la limitata capillarità delle infrastrutture di ricarica, oggi 36 mila punti ricarica in tutto il Paese, di cui 17 mila di Enel X Way, ma nonostante questo due terzi degli italiani sono interessasti ad acquistare un’auto elettrica entro i prossimi due-tre anni. Mobilità elettrica non solo per auto di proprietà, ma anche per la mobilità come servizio, mobilità soprattutto da condividere, perché l’elettrificazione si sta sviluppando sempre più come esperienza utente innovativa e multi servizi”, ha detto infine Ripa.

Dopo la tavola rotonda a cui hanno partecipato Francesco Ausiello da remoto, Referente dei progetti strategici ART-ER, Silvia Bodoardo, Professore ordinario Politecnico di Torino, Cristina Favini, Chief Design Officer & Strategist Logotel, e Pietro Gorlier, Amministratore Delegato Comau, la moderatrice degli interventi e giornalista del TG2 Maria Leitner ha letto un messaggio inviato dal Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.

Urso: “Obiettivo primario sostenere le eccellenze e l’innovazione nella filiera della eMobility

Il tema della mobilità sostenibile e della decarbonizzazione del settore dei trasporti è decisivo per centrare gli obiettivi di riduzione di CO2 visto che il comparto, a livello europeo, genera circa il 20% delle emissioni totali di anidride carbonica. È indispensabile supportare la riconversione e il consolidamento dell’automotive italiano così da garantire la sostenibilità dal punto di vista ambientale, senza trascurare quella economica e sociale. Lo scorso 5 dicembre ho convocato presso il Mimit il primo tavolo del settore per ribadire il forte impegno del Governo a sostegno della transizione ecologica, da perseguire tuttavia tenendo conto del principio di neutralità tecnologica”, ha spiegato nel suo messaggio il ministro.

Come noto, il pacchetto Fit for 55% [fit for fifty five], presentato a luglio 2021 dalla Commissione, ha introdotto obiettivi di riduzione a livello dell’UE ambiziosi per il 2030 e l’obiettivo dell’azzeramento entro il 2035. In risposta al nuovo quadro di riferimento europeo, come emerge dal vostro Rapporto, oggi nella filiera dell’automotive italiana circa 1 azienda su 3 si è posizionata nel mercato dei veicoli elettrificati sviluppando e producendo componentistica – ha proseguito il ministro – mentre si registra una forte crescita della produzione nazionale di automobili elettriche e ibride: nel 2019 rappresentavano solo lo 0,1% della produzione complessiva di autovetture, mentre nel 2021 superano il 40%“.

Per questo ha sottolineato Urso, “Resta obiettivo primario sostenere le eccellenze e l’innovazione nella filiera della eMobility, presidiata in ogni fase dalle nostre imprese: dal design alla componentistica per auto, dai software di ottimizzazione e assistenza alla guida, alle batterie e alle infrastrutture di ricarica”.

Forte è l’impegno del Ministero delle Imprese e del Made in Italy nel percorso di traghettamento del settore verso nuovi target di sostenibilità, anche attraverso il potenziamento delle misure già in atto a sostegno delle imprese, della riconversione industriale e dell’innovazione tecnologica. Vogliamo anche disegnare nuovi e più efficaci strumenti – ha quindi precisato Urso – indispensabili a garantire la competitività e la crescita economica del Paese, coerentemente con gli obiettivi di decarbonizzazione al 2035 e al 2050. Il passaggio alla nuova mobilità può aprire nuovi spazi di mercato per il nostro Paese dove le imprese, le Università e centri di ricerca continueranno a impegnarsi per cogliere le opportunità che questo cambiamento radicale ci offrirà da qui ai prossimi anni”.

Le 100 storie italiane di eMobility

Ecco l’elenco delle 100 storie italiane di emobility raccontate nel documento:

1000 Miglia, Acea Innovation, Alkè, Alma mater studiorum – Università di Bologna, Alpitronic, ANFIA, Angelantoni Test Technologies, ART-ER, Askoll EVA, Atala, Atlante, Be Charge, Benevelli, BeonD, Bitron, Bonfiglioli, Brembo, Cecomp, CNR, Cobat, COMAU, Corrente, DACA-I Powertrain Engineering, Daze Technology, Ducati, Duferco Energia, e-GO! Drivalia (ex LeasysGo), E-Lectra, Edison next, Eldor, Elettricità Futura, ENEA, Energica Motor Company, Estrima, Eurogroup lamination, FAAM, Ferrari, FIVE – Fabbrica Italiana Veicoli Elettrici, Flash Battery, Free To X, Free2Move eSolutions, Generali, Gewiss, Green Energy Storage, Gruppo A2A, Gruppo Hera, IIT, IMA ATOP, Industria Italiana Autobus, Iren, Italdesign, Italmatch Chemicals, Iveco, JRC – Joint Research Centre di Ispra, Ewiva, Kyoto Club, Legambiente, Linky Innovation, Loccioni, Logotel, Manz Italia, Marposs, Marsilli, Maserati, Mavel EDT, Metelli Group, MIDAC Batteries, Motus-E, Neogy, NITO – Nuova Industria Torinese, Piaggio, Pininfarina, Pirelli, Podium Advanced Technologies, Politecnico di Bari, Politecnico di Milano, Politecnico di Torino, Privè, Rampini Carlo, RESSOLAR, Route220, RSE, S&h, Scame Parre Sifà, Stellantis, STMicroelectronics, Streparava, Targa Telematics, Tecnobus Industries, Terna, The European House – Ambrosetti, To Move, Università degli Studi dell’Aquila, Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, Università degli Studi di Pavia, Università di Palermo, Università di Pisa, Vaielettrico, Vaimoo (ex Sitael).

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