Se nella vita “vera”, quella conduciamo tutti i giorni, ci fossero tutti gli strumenti offerti dal digitale – a partire dal CTRL + Z per rimediare ai nostri errori – non saremmo più felici?
L’abbondanza degli strumenti che la Rete offre è tale per cui, in buona misura, i tool gratuiti – in particolare quelli offerti da Google e dai social media – sono sufficienti per analizzare il rendimento della propria presenza online e per osservare i concorrenti, ma è indubbio che in alcuni casi è necessario il potersi affidare a piattaforme a pagamento con le loro caratteristiche di maggiore ampiezza dei dati da cui originano, di personalizzazione delle informazioni disponibili ed infine di funzionalità avanzate che offrono.
Eccone dieci, diffuse nel nostro Paese e quindi supportate da una letteratura che le racconta e le rende ancora più intelligibili:
- Talkwalker, fra i più noti tool di social media listening, basato su una impostazione personalizzata dei termini – afferenti al brand, al suo mercato ed ai suoi concorrenti – in ragione dei quali si intende effettuare il carotaggio della quantità e della connotazione positiva o negativa delle menzioni che li contengono sui social media. Da considerare anche Radian6;
- Sprout Social, una delle suite più complete per la gestione editoriale e pubblicitaria di tutti i social media con elementi di analisi delle conversazioni, del sentiment e dello share of voice per hashtag molto interessanti;
- Iconosquare, una buona alternativa alla piattaforma di cui sopra, forse una delle prima a sviluppare forme di automazione nell’analisi e nella gestione delle attività su Instagram;
- Blogmeter, forse uno dei casi di maggior successo di realtà italiana nel social media marketing grazie alle sue funzionalità fra le quali spicca l’analisi e la gestione delle iniziative di influencer marketing;
- Postpikr, indispensabile per gestire il piano editoriale su Instagram grazie, fra le altre cose, alla programmazione delle Stories;
- AdEspresso nel caso in cui si sia impegnati in campagne di social media advertising avanzate che richiedono una analisi puntuale ed avanzata ed ancor più strumenti di automazione della loro gestione;
- Hootsuite, un must nella versione gratuito, eccellente per la gestione – a livello di team – della presenza sui social media grazie ad un ampio set di funzionalità che vanno dalla programmazione dei contenuti, alla gestione delle menzioni e delle conversazioni, all’accesso a foto, gif ed altri materiali fino a funzionalità avanzate – come Amplify – per lo sviluppo di iniziative di advocacy;
- Mailchimp (o le nostrane Mailup e Magnews), conosciuta come piattaforma di e-mail marketing, ma ormai ambiente nell’ambito del quale – nativamente o grazie a connettori come Zapier – possono essere impostate campagne di marketing automation. A proposito di quest’ultimo, vanno per la maggiore Hubspot e Marketo;
- Semrush…è possibile farne a meno per l’analisi SEO e SEA di un competitor?
- Jungle Scout, la piattaforma più potente per l’analisi delle serie storiche di vendita su Amazon e per svilupparvi iniziative di vendita online e marketing digitale.