“Per parlare efficacemente di ‘empowerment’, quindi di rafforzamento del consumatore nel contesto dell’ecosistema digitale, dobbiamo considerare la natura particolare dei beni prodotti dall’industria mediale e culturale”, ha dichiarato la Commissaria AgCom Elisa Giomi all’evento di lancio del Consumer Empowerment Project presentato ieri a Roma.
“Proteggere i cittadini anche per permettere loro di esercitare pienamente i diritti civili e democratici”
“Si tratta di beni diversi da quelli di altri mercati, perché sono beni simbolici ed hanno la funzione di creare valore sul piano della conoscenza e delle opinioni, e per questo giocano un ruolo chiave nella costruzione della nostra identità e nel modo in cui abitiamo lo spazio sociale”, ha aggiunto la Commissaria, sottolineando: “Non c’è infatti dimensione della nostra vita individuale o collettiva che non sia mediata dal ruolo delle piattaforme online, dall’educazione al lavoro, dalla politica alla sfera personale. Proteggere quindi il consumatore nell’ecosistema digitale oggi, significa proteggere i cittadini e anche permettere loro di esercitare pienamente i diritti civili e democratici”.
Giomi ha poi ricordato le numerose iniziative intraprese da Agcom a tutela degli utenti dell’ecosistema digitale, in particolare per garantire neutralità tecnologica, trasparenza e pari opportunità nell’accesso alla rete.
“C’è un altro aspetto dell’industria dei media, quello dei contenuti, che è destinato a diventare un ambito di attività sempre più rilevante per l’Autorità, anche a seguito delle competenze aggiuntive che ci sono state affidate dalla nuova legge di settore, il cosiddetto TUSMA, come la coregolamentazione nella moderazione di alcuni contenuti”.
“Far crescere competenza civica e digitale“
“Ed è proprio nell’individuazione dei contenuti illeciti, inappropriati o dannosi che i consumatori possono giocare un ruolo chiave, impegnandosi attivamente, leggendo e analizzando criticamente le rappresentazioni mediali e segnalandole ad Autorità come AgCom”, ha precisato la Commissaria che ha poi concluso: “Far crescere nei consumatori e nelle consumatrici questa nuova competenza civica e digitale è forse la sfida più importante, di cui tanto le Autorità di regolazione quanto le piattaforme online dovranno farsi carico”.