L'audizione

Vodafone, rinviare di sei mesi attuazione Codice comunicazioni elettroniche

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In audizione al Senato Romano Righetti (Vodafone) suggerisce di rinviare di sei mesi l’attuazione del nuovo Codice delle comunicazioni elettroniche e di un anno degli obblighi di copertura e rate per l’asta 5G.

La pandemia pesa sul mercato delle Tlc e Vodafone lo fa presente in audizione al Senato, mettendo al corrente la politica delle difficoltà che sta attraversando l’intero settore di fronte all’emergenza. Ed è per questo che la compagnia suggerisce di “Valutare un posticipo di almeno sei mesi nel recepimento del nuovo Codice delle comunicazioni elettroniche”. Lo ha detto Romano Righetti, direttore external affairs di Vodafone nell’audizione sul Ddl di delegazione europea che prevede tale attuazione, davanti alla commissione Politiche Ue del Senato. Il Codice prevede un “insieme di norme così pervasivo che richiede a ciascun operatore adeguamenti anche importanti del proprio modello di funzionamento e delle molteplici procedure che fanno girare la macchina. In tempi normali tali adeguamenti sarebbero stati gestiti e programmati per tempo e senza difficoltà ma è innegabile l’impatto che questi mesi hanno prodotto e produrranno sugli equilibri organizzativi dell’azienda e richiede sicuramente tempi di assorbimento che non saranno istantanei”.

Inoltre, è stato sottolineato, l’attuazione del Codice potrebbe diventare una “importante occasione di accelerazione della trasformazione digitale che la società sta richiedendo”, alla luce delle esigenze emerse con l’emergenza coronavirus.

Valutare rinvio di un anno obblighi copertura e rate asta 5G

Considerato il difficile contesto legato alla pandemia, per Vodafone “Sarebbe utile in questo nuovo ma oggettivo contesto una valutazione che, da un lato, rivedesse i termini attualmente indicati per l’adempimento degli obblighi di copertura previsti nell’asta 5G, introducendo un loro possibile differimento temporale di almeno un anno”. Lo ha detto Righetti, alla luce degli impegni che gli operatori stanno fronteggiando per l’impatto dell’emergenza coronavirus. “Ugualmente potrebbe essere considerata la possibilità di applicare un medesimo rilassamento di almeno un anno dei termini per il versamento delle rate residue per l’asta 5G, che evidentemente ha subito un rallentamento nei tempi di sviluppo”.

E’ chiaro che il nuovo contesto legato alla Fase 2 e alla progressiva ripresa economica del paese rallenterà i tempi di realizzazione delle nuove reti e che di conseguenza dovrebbero essere riviste anche le scadenze in capo agli operatori.

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