Il dibattito su come ‘smantellare’ i giganti tecnologici della Silicon Valley si accende. Infatti, dopo le dure parole di venerdì della Senatrice democratica del Massachusetts Elizabeth Warren (candidata alle presidenziali Usa nel 2020) contro Facebook, Amazon e Google, arrivano altre parole (più dolci) parole da un membro della Commissione europea.
Il commissario europeo per la concorrenza Margrethe Vestager ha affermato infatti che la rottura di grandi aziende tecnologiche come Facebook, Amazon e Google dovrebbe essere vista come un ultima possibilità e che l’idea migliore potrebbe essere quella di trovare un modo per regolare l’utilizzo dei dati da parte dei big del tech.
Intervenuta al festival South by Southwest (SXSW) ad Austin, nel Texas, la Commissaria Verstager ha così dichiarato:
“Da una prospettiva europea, la proposta della senatrice Warren, per noi, sarebbe una misura di ultima istanza”, ha detto il Commissario. “Vedremo se l’approccio che stiamo portando avanti con i casi dell’Antitrust, correggerà e cambierà il mercato in modo da renderlo un luogo giusto dove non c’è un uso improprio della posizione dominante da parte dei colossi tecnologici americani sui concorrenti più piccoli.“
Il commissario, che ha una lunga storia di resistenza e di lotta contro lo strapotere delle aziende di tecnologia, ha detto che preferisce adottare un approccio regolatorio al problema dei flussi di dati degli utenti, piuttosto che usare i mezzi pesanti per demolire le aziende stesse.
La Commissione non ha indagini formali aperte in nessuna società di social media, ma stando a quanto riferito sta esaminando Amazon per il suo scorretto utilizzo di dati commerciali.
La proposta della senatrice Warren
La senatrice democratica del Massachusetts Elizabeth Warren, candidata alla presidenziali Usa nel 2020, ha proposto un piano di ‘Break up’ per alcune delle più grandi aziende tecnologiche statunitensi, tra cui Amazon, Google e Facebook.
“Le grandi aziende tecnologiche oggi hanno troppo potere sulla nostra economia, la nostra società e la nostra democrazia”, ha scritto la Warren in un lungo articolo pubblicato su Medium e rilanciato attraverso la sua pagina Facebook. “Hanno raso al suolo la concorrenza, usato le nostre informazioni private per il loro profitto e inclinato il campo di gioco a sfavore di tutti gli altri. E nel processo, hanno ferito le piccole imprese e soffocato l’innovazione“. “La mia amministrazione apporterà grandi cambiamenti strutturali al settore tecnologico per promuovere una maggiore concorrenza, tra cui lo smembramento di Amazon , Facebook e Google“. Ciò significa che dobbiamo allontanare Facebook da Instagram e WhatsApp, Amazon da Whole Foods, Google da Nest, e altro ancora“
Intanto Facebook cancella (e poi ripristina) i post della Warren
Facebook fa marcia indietro e ripristina tre messaggi elettorali di Elizabeth Warren precedentemente rimossi.
Un portavoce di Facebook aveva dichiarato che “Facebook aveva rimosso gli annunci della Senatrice per le violazioni delle nostre politiche contro l’uso del logo aziendale ma che li ha ripristinati nell’interesse degli utenti per consentire un dibattito corretto“.
Secondo la Warren questo episodio rappresenta l’emblema di come i colossi della Silicon Valley avrebbero accumulato troppo potere non solo in ambito economico, ma anche sociale.
Curious why I think FB has too much power? Let’s start with their ability to shut down a debate over whether FB has too much power. Thanks for restoring my posts. But I want a social media marketplace that isn’t dominated by a single censor. #BreakUpBigTech https://t.co/UPS6dozOxn
— Elizabeth Warren (@ewarren) 11 marzo 2019
L’hashatg usato dalla senatrice #BreakUpBigTech potrebbe presto diventare il nuovo #metoo?