La Commissione europea ha presentato il tanto atteso piano post Covid-19, tutto centrato sulla crescita sostenibile, l’innovazione tecnologica e il sostegno alle imprese.
Si chiama “Next generation EU” ed è dedicato nelle intenzioni proprio alle nuove generazioni e al futuro dell’Unione europea.
"This is Europe's moment. Our willingness to act must live up to the challenges we are all facing."
— European Commission 🇪🇺 #UnitedAgainstCoronavirus (@EU_Commission) May 27, 2020
▶️ Watch the opening statement by President @vonderleyen on the #NextGenerationEU recovery instrument in the #EPlenary. #StrongerTogetherhttps://t.co/lFxLLNCNNq
Il fondo post Covid-19 proposto sarà di 750 miliardi di euro, che poi potrebbero arrivare a 1.85 trilioni di euro entro il 2027, grazie a nuove risorse e agevolazioni.
I pilastri del piano
Due i pilastri su cui dovrebbe poggiare il piano, secondo quanto affermato la Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen: “Il Green Deal europeo e la digitalizzazione, che consentiranno di crescere e creare posti di lavoro”.
Il discorso della Presidente della Commissione europea (Video)
Salute ambientale, resilienza e capacità di crescita economica sostenuta dalla trasformazione digitale sono quindi i punti di svolta indicati da Bruxelles a tutti gli Stati membri dell’Unione europea.
La strategia per il Green Deal europeo dovrebbe passare per l’economia circolare, le fonti energetiche rinnovabili, tra cui l’idrogeno, trasporti puliti e intelligenti, connessi in rete e alimentati con energia elettrica o in maniera alternativa rispetto ai combustibili fossili.
La trasformazione digitale, invece, sarà caratterizzata per un maggiore impegno nell’aumentare la connettività generale dei Paesi dell’Unione, nell’accelerare il dispiegamento delle reti 5G, nel favorire l’introduzione di intelligenza artificiale e soluzioni di cybersecurity nel mondo delle imprese, assieme a supercomputing e cloud.
Risorse finanziarie
Le risorse finanziarie necessarie al piano si otterranno innalzando temporaneamente il tetto del bilancio comune al 2% del Pil dell’Unione, ma anche finanziandosi sui mercati.
Il debito creato dovrà essere rimborsato tra il 2028 e il 2058, attraverso il bilancio comune post 2027, si legge in una nota Ansa.
Per reperire risorse Bruxelles propone di includere nuove risorse da tasse sulle emissioni, sulle grandi multinazionali, sulla plastica e web tax.
Lo sforzo finanziario complessivo dell’Unione dovrebbe dar vita ad un fondo pari a 2.400 miliardi di euro.
All’Italia dovrebbero andare quasi 173 miliardi di euro, di cui 81,8 a fondo perduto e quasi 91 miliardi a prestito.
L’Olanda ha subito commentato negativamente il discorso della von der Leyen: “E’ difficile immaginare che questa proposta sia l’esito finale dei negoziati“, si legge sull’Adnkronos.
Le posizioni degli Stati membri sul recovery fund, secondo il Governo di Amsterdam, sono “molto lontane” e un accordo richiede “l’unanimità“, quindi “i negoziati richiederanno tempo“.