L’incertezza sulla ripresa dei ricavi di Tim peserà anche per il 2021. E’ quanto emerge dall’ultimo report sulle prospettive dell’operatore pubblicato pochi giorni fa da Goldman Sachs, la banca d’affari che attribuisce al titolo un “sell” con prospettive non certo rosee per il 2021 e target price a 0,33 centesimi. Una fotografia sfuocata per le prospettive della compagnia Tlc che pagherà ancora nel prossimo anno due fattori: da un lato, l’esposizione nei confornti del mercato B2B, con le tante aziende in difficoltà dopo la pandemia; e dall’altro la forte concorrenza nel mobile.
Negoziati con KKR e con Open Fiber
Tim sta discutendo con KKR la cessione di parte della rete fissa e resta in trattativa con Open Fiber, nonostante lo scontro legale (ma ancora per quanto?) per la fusione delle rispettive reti in fibra. Ma secondo Goldman Sachs le implicazioni finanziarie di entrambe queste potenziali operazioni sono incerte. Il consolidamento del mercato mobile italiano è considerato poi il fattore di rischio principale, all abse del giudizio “sell”.
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Fattori di rischio
La concorrenza nel fisso
Le incertezze nel mobile
A rendere ancor più incerto il futuro assetto delle tlc mobili in Italia, ma non soltanto di quelle, è la recente sentenza della Corte di Giustizia Ue che ha sfatato il mito del quarto operatore.
Più facile, quindi, siglare nuovi accordi nell’arena del mobile nel prossimi futuro che potrebbero penalizzare Tim.
Il mercato domestico, secondo Goldman Sachs, resterà competitivo anche nel 2021 tanto nel fisso quanto nel mobile. Iliad continuerà a rosicchiare clienti nel mobile, in attesa del suo ingresso nel fisso, mentre Open Fiber accrescerà la sua concorrenza nel segmento wholesale.
Video conference
Oltre tutto, un altro fattore penalizzante per i ricavi di Telecom Italia secondo Goldman Sachs sarà la crescente diffusione delle nuovew piattafrome di video conference degli OTT come Microsoft Teems, Skype e Zoom.