Tim creerà una newco wholesale denominata FiberCop in cui farà confluire la rete secondaria in fibra e rame, dai cabinet fino a casa, e Kkr ne acquisirà una quota del 40% pari a 1,8 miliardi sulla base di un enterprise value di 7,5 miliardi.
E’ quanto emerge dalle slide sulla presentazione del piano 2020-2022, in cui l’amministratore delegato Luigi Gubitosi spiega come Tim intenda “guidare lo sviluppo della fibra in questo Paese”.
Gubitosi ‘Nessun problema golden power’
L’operazione FiberCop è già stata notificata al Governo come richiedono le procedure. “Ci saranno procedure ma non ci saranno problemi” sul fronte del Golden Power in relazione all’ingresso di Kkr nella newco per la rete secondaria di Tim. Così l’ad Luigi Gubitosi in conference call rispondendo alla domanda di un analista sull’uso del Golden Power si applica a tutti gli asset strategici e la rete Tim lo è, ma “stiamo parlando però -ha proseguito- di una quota di minoranza sulla rete secondaria, da parte di un fondo che non intende gestire ma solo essere un investitore passivo “. In più Kkr “viene da un paese amico e un’esperienza nel mondo della fibra” ha concluso.
Primo passo per possibile fusione con Open Fiber
La transazione rappresenta un primo passo verso una possibile integrazione con Open Fiber, si legge nella slide, con potenziali sinergie. Gubitosi ha aggiunto che Tim non potrebbe accettare di essere socio di minoranza in FiberCop o in combinazione con Open Fiber, ma che potrebbe invece accettare un ruolo di investitore di minoranza in un eventuale accordo con Open Fiber limitatamente alle aree bianche.
“Faremo ogni ragionevole sforzo per realizzare la fusione con Open Fiber”, detto l’Ad di Tim, in merito al futuro assetto della propria rete in fibra con quella di Open Fiber , un piano “che ha il sostegno del governo”, ha concluso Gubitosi.
Gubitosi ‘No quote minoranza Tim in rete unica’
Tim “non accetterebbe una quota di minoranza” di un’eventuale società della rete collegata con Open Fiber, in quanto “questo è il nostro core business” e “noi siamo il miglior player del settore”, ha detto Gubitosi, che ha poi concluso: “forse potremmo considerare qualche eccezione per le aree bianche”, ovvero considerando “un fallimento di mercato”.
Cos’è FiberCop
FiberCop gestirà l’intera rete in rame di Tim, che progressivamente sarà convertita in fibra (e parzialmente all’FWA).
FiberCop svilupperà la rete in fibra nelle aree nere e grigie.
Continuerà a fornire accesso in rame nelle aree che non sono raggiunte dall’FTTH.
Agirà come operatore wholesale offrenndo accesso all’infrastruttura passiva in rame e fibra a Tim e agli altri OLO.
Agirà, alle giuste condizioni, come integratore di Open Fiber. Lo sviluppo dell’infrastruttura resterà sotto il controllo di Tim.
Lo sviluppo della rete prevede di raggiungere 1.600 comuni (aree nere e grigie). L’obiettivo di copertura sono 13,5 milioni di case entro il 2026, pari al 55% delle 24,3 milioni di case presenti sul territorio nazionale.