Non è così in discesa la strada per la vendita di TikTok in Nord America, Australia e Nuova Zelanda a una società Usa, come vorrebbe Donald Trump.
La sfida è aperta e la proprietà cinese dell’app, ByteDance, ha messo in atto due contromosse.
La prima mossa: dare a Microsoft o Oracle quote di minoranza
Alcuni investitori di ByteDance, inclusa la società di investimento General Atlantic, stanno per contendersi grosse partecipazioni nelle attività di TikTok in vendita, hanno detto a Reuters fonti vicine al dossier. Secondo il loro piano di ristrutturazione, Microsoft o Oracle potrebbero ottenere una quota di minoranza nelle attività, hanno aggiunto le fonti.
La secondo mossa: TikTok impugnerà il bando di Trump contro l’app
TikTok impugnerà il bando imposto da Donald Trump, attraverso un ordine esecutivo, sulla app cinese che proibisce da metà settembre ogni transazione con questa e la società madre ByteDance. Si prospetta così un braccio di ferro giudiziario con il presidente degli Stati Uniti, ma anche una battaglia dai forti toni politici, mossa dalla grave accusa di TikTok verso l’amministrazione americana di aver privato la società di un giusto processo.
“Anche se siamo in forte disaccordo con le preoccupazioni dell’amministrazione, per quasi un anno abbiamo cercato di impegnarci in buona fede per fornire una soluzione costruttiva”, ha detto Josh Gartner, portavoce di TikTok. “Invece abbiamo riscontrato una mancanza di giusto processo mentre l’amministrazione non ha prestato alcuna attenzione ai fatti e ha tentato di inserirsi in negoziati tra imprese private”, ha aggiunto.
Sono parole dure e particolarmente pungenti quando ribadiscono una posizione di apertura a fronte di intransigenza e – si sottintende – di interesse commerciale. Uno degli effetti del divieto di Trump sarà infatti di obbligare di fatto TikTok ad una cessione. E sono già in corso negoziati per la vendita della società con potenziali acquirenti, fra cui Microsoft e Oracle.
Larry Ellison, co-fondatore, presidente e maggiore azionista di Oracle, è un amico e sostenitore di Trump: all’inizio di quest’anno ha organizzato una raccolta fondi a casa sua per il presidente: “Penso che Oracle sia una grande azienda, il suo proprietario è eccezionale. La società sarebbe sicuramente in grado di gestire TikTok”, ha detto Trump la scorsa settimana.
Microsoft già a lavoro su come gestire TikTok
Nel frattempo Microsoft rimane il principale offerente per TikTok sia per la sua ampia disponibilità economica sia per la capacità tecnica di progettare nuovi algoritmi per TikTok che devono essere separati da quelli usati da ByteDance e dall’omologa app in versione cinese della stessa società, ossia da Douyin, raccontano ancora le fonti a Reuters.
“Microsoft sta lavorando a un progetto su come TikTok sarebbe separato operativamente da ByteDance dopo il raggiungimento di un accordo”, scrive l’agenzia,che aggiunge “la società con sede a Redmond, Washington spera di giungere al deal entro il 15 settembre”.
Il bando di Trump
Il bando poi arriva nella veste di ordine esecutivo, ovvero un atto istituzionale che è prerogativa del presidente degli Stati Uniti: in altre parole Trump ha scelto la strada esclusivamente politica per sbarrare la strada a TikTok. Il tycoon ritiene ritiene infatti che che la app sia uno strumento di controllo nelle mani del partito comunista cinese, convinzione che ha manifestato a più riprese scagliandosi contro la application che ha fatto breccia fra i giovani di tutto il mondo, descrivendola come una minaccia alla sicurezza nazionale potendo a suo avviso appropriarsi dei dati dei suoi utenti e fornirli al governo cinese.
È l’ombra dello spionaggio cinese, delle intrusioni del grande rivale politico e commerciale soprattutto che ha fatto scattare l’allarme alla Casa Bianca.
Dopo le dichiarazioni al vetriolo e le accuse via Twitter, il 6 agosto scorso Trump ha emesso il primo ordine esecutivo contro Tik Tok introducendo il bando ad ogni transazione con la app nel giro di 45 giorni. Una settimana dopo, con un secondo ordine esecutivo, Trump ha dato alla ByteDance – società cui fa capo la application – 90 giorni di tempo per abbandonare tutti i suoi asset americani e qualsiasi tipo di dato raccolto negli Stati Uniti.