La diffusione globale di Internet è in fase di stallo, servono nuove vie per trainare la crescita della banda larga nelle aree sottosviluppate del globo. E’ quanto emerge dall’ultimo report dell’ITU (International Telecommunication Union), l’agenzia Onu per la diffusione della banda larga a livello globale, secondo cui serve un cambio di passo per portare l’accesso al broadband nelle aree che restano ancora disconnesse.
In concreto, secondo la Broadband Commissione for Sustainable Development, i metodi normalmente utilizzati per diffondere la banda larga non sono sufficienti a diffondere il web in tutto il mondo e per questo è necessario trovare nuovi strumenti per promuovere il concetto di una “ragionevole connettività universale” basata sulla condivisione di risorse e su un approccio più olistico, che tratti la banda larga come un bene pubblico primario per abilitare lo sviluppo globale.
Secondo il report appena diffuso dall’ITU ‘The State of Broadband 2019: Broadband as Foundation for Sustainable Development’ (Scarica il report completo in PDF) la crescita di abitazioni connesse a livello globale sta rallentando, passando nel 2018 dal 53,1% al 54,8%. Peraltro, nei paesi a più basso reddito l’adozione della banda larga è cresciuta appena dello 0,8% in un anno.
In calo anche crescita del numero di individui che utilizzano la rete e di utenti nei paesi in via di sviluppo, dove si trova la maggior parte dell’enorme platea di persone ancora non connesse stimata in 3,7 miliardi di individui.
Il Broadband mobile resta dominante
Secondo il report The State of Broadband 2019, se da un lato sono aumentati di un miliardo i nuovi abbonati a servizi di banda larga mobile nel periodo 2013-2018, con un incremento medio annuo del 4,2%, oggi la velocità di incremento degli abbonati sta rallentando, in particolare nei paesi più poveri. La copertura mobile è cresciuta molto più lentamente nei paesi a basso reddito, con un incremento di appena il 22% delle reti 4G negli ultimi 5 anni. Nel 2018 il 4G ha superato il 2G a livello globale, diventando lo standard mobile più diffuso con 3,4 miliardi di connessioni, pari al 44% di tutte le connessioni.
Nel 2019 il 4G diventerà la tecnologia mobile più diffusa, superando più della metà delle connessioni globali nel 2019, per raggiungere il picco del 62% del totale entro il 2023.
Secondo stime del report, dei 730 milioni di nuovi abbonati a servizi mobili attesi nei prossimi 7 anni, la metà arriverà dall’area Asia Pacifico, e soltanto meno del 25% dall’area sub sahariana.
Per il segretario generale dell’ITU Houlin Zhao “L’edizione di quest’anno del report State of Broadband spinge a pensare in termini di connettività universale ragionevole perché l’inclusione digitale può essere sensata ed effettiva soltanto se e quando la tecnologia sarà disponibile per tutti gli utenti di internet e quando la tecnologia sarà a buon mercato, attrattiva e sicura”.