I lavoratori dipendenti del settore privato, che hanno almeno un figlio minore di 14 anni, hanno diritto a svolgere la prestazione di lavoro in smart working anche in assenza degli accordi individuali.
Il lavoro agile per i dipendenti pubblici può essere applicato ad ogni rapporto di lavoro subordinato fino alla cessazione dello stato di emergenza e comunque non oltre il 31 dicembre 2020.
È stato rafforzato il sostegno pubblico alla nascita e allo sviluppo delle start-up innovative “11mila avrebbero rischiato di essere spazzate via dall’emergenza” ha detto Stefano Patuanelli, ministro dello Sviluppo economico. Inoltre è stato incrementato di 331 milioni di euro nel 2020 i fondi per l’istruzione, in particolare da destinare all’acquisto di dispositivi per la didattica a distanza e per la relativa formazione degli insegnanti. Infine è stato costituito il Fondo con i primi 50 milioni di euro per l’Innovazione tecnologica e la digitalizzazione.
Sono le novità che riguardano l’innovazione e il digitale contenute del decreto-legge Rilancio approvato ieri dal Consiglio dei ministri. Ecco la descrizione punto per punto.
Smart working lavoratori settore privato e pubblico
- Fino alla cessazione dello stato di emergenza epidemiologica da COVID–19, i genitori lavoratori dipendenti del settore privato che hanno almeno un figlio minore di 14 anni, a condizione che nel nucleo familiare non vi sia altro genitore beneficiario di strumenti di sostegno al reddito in caso di sospensione o cessazione dell’attività lavorativa o che non vi sia genitore non lavoratore, hanno diritto a svolgere la prestazione di lavoro in modalità agile anche in assenza degli accordi individuali, fermo restando il rispetto degli obblighi informativi previsti dalle norme vigenti, e a condizione che tale modalità sia compatibile con le caratteristiche della prestazione;
- Per i datori di lavoro pubblici, fino alla cessazione dello stato di emergenza e comunque non oltre il 31 dicembre 2020, la modalità di lavoro agile può essere applicata a ogni rapporto di lavoro subordinato.
Il Garante privacy: “No a Pc forniti dal datore di lavoro per il monitoraggio sistematico e pervasivo del lavoratore”
Ma sullo smart working il Garante della privacy ha lanciato un allarme nell’audizione alla Commissione Lavoro del Senato sulle ricadute occupazionali dell’epidemia: “Impedire l’uso improprio dello smart working e no a Pc forniti dal datore di lavoro dotato di funzionalità per il monitoraggio sistematico e pervasivo del lavoratore” ha detto Antonello Soro, che ha concluso sulla garanzia al diritto alla disconnessione. “Va assicurato – in modo più netto di quanto già previsto – anche quel diritto alla disconnessione, senza cui si rischia di vanificare la necessaria distinzione tra spazi di vita privata e attività lavorativa, annullando così alcune tra le più antiche conquiste raggiunte per il lavoro tradizionale”, ha dichiarato il Garante privacy. (qui il testo integrale del suo intervento).
Costituito il Fondo con i primi 50 milioni di euro per l’Innovazione tecnologica e la digitalizzazione
Previsto nel Decreto “Rilancio” e affidato alla Ministra Paola Pisano avrà una prima dotazione di 50 milioni di euro per aumentare le possibilità di svolgere in via telematica pratiche della Pubblica amministrazione
Con l’articolo 230 del decreto “Rilancio” è stato costituito il Fondo per l’Innovazione tecnologica e la digitalizzazione. La sua prima dotazione è di 50 milioni di euro. Serviranno a digitalizzare servizi della Pubblica amministrazione ai cittadini e alle imprese. Affidate per la sua gestione al ministro per l’Innovazione tecnologica e la digitalizzazione Paola Pisano, che aveva proposto di costituire il Fondo, le risorse finanziarie verranno impiegate innanzitutto per aumentare la tipologia di pratiche che gli italiani possono svolgere per via telematica.
Già adesso, attraverso il Servizio per l’identità digitale (Spid) chi ha scaricato l’app “Io” accede a informazioni che lo riguardano, può conoscere o verificare scadenze di adempimenti da compiere, effettuare pagamenti e ricevere eventuali bonus ai quali ha diritto. Il nuovo Fondo ha lo scopo di accrescere la quantità dei servizi ottenibili attraverso questa applicazione.
Fondo per il trasferimento tecnologico per le start-up
- Nel decreto-legge Rilancio il Governo ha previsto la costituzione, presso il Ministero dello sviluppo economico, di un “Fondo per il trasferimento tecnologico”, finalizzato alla promozione di iniziative e investimenti utili alla valorizzazione e all’utilizzo dei risultati della ricerca presso le imprese operanti sul territorio nazionale, con particolare riferimento alle start-up innovative;
- Inoltre, sono state aggiunte ulteriori norme volte a rafforzare il sostegno pubblico alla nascita e allo sviluppo delle start-up innovative, agendo nell’ambito della misura “Smart&Start Italia”.
Patuanelli: “Misure per evitare a 11mila start-up di essere spazzate via dall’emergenza”
Nel decreto Rilancio ci sono norme “che riguardano le 11mila start up che avevano difficoltà e potevano essere spazzate via dall’emergenza e invece abbiamo fatto un provvedimento per sostenere la loro attività e stare vicino all’impresa del futuro”, ha dichiarato il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanellial nella conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri.
Misure in materia di istruzione e didattica a distanza
Sia per assicurare la ripresa dell’attività scolastica in condizioni di sicurezza e di garantire lo svolgimento dell’anno scolastico 2020/2021 in modo adeguato alla situazione epidemiologica, sia per potenziare e garantire a tutti gli studenti la didattica a distanza (ad oggi sono esclusi 1,6 milioni) è incrementato il fondo per il funzionamento delle istituzioni scolastiche di 331 milioni di euro nel 2020. Le risorse sono destinate ai seguenti interventi:
- acquisto di servizi professionali, di formazione e di assistenza tecnica per la sicurezza sui luoghi di lavoro, per la didattica a distanza e per l’assistenza medico-sanitaria e psicologica, di servizi di lavanderia, di rimozione e smaltimento di rifiuti.
- interventi utili a potenziare la didattica anche a distanza e a dotare le scuole e gli studenti degli strumenti necessari per la fruizione di modalità didattiche computabili con la situazione emergenziale nonché a favorire l’inclusione scolastica e ad adottare le misure che contrastino la dispersione.
- acquisto e messa a disposizione, in particolare degli studenti meno abbienti, in comodato d’uso, di dispositivi digitali individuali e della necessaria connettività di rete per la fruizione della didattica a distanza nonché per favorire l’inclusione scolastica e adottare misure che contrastino la dispersione.
- acquisto e utilizzo di strumenti editoriali e didattici innovativi.
I 331 milioni di euro nel 2020 si sommano ai 5,2 milioni di euro del fondo per l’acquisto di dispositivi digitali per la didattica a distanza. Inoltre, “Sono circa205mila i dispositivi acquistatie 115mila gli studenti ai quali è stata fornita la connettività”, ha comunicato la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina alla Comissione VII alla Camera dei Deputati.
“Ad oggi – ha aggiunto Azzolina – risultanodati in comodato d’uso 238.761 dispositivi, di cui 99.997 tablet, 128.770 notebook, 4.862 desktop e 5.132 altri dispositivi mobili”.
Misure per informazione online
Infine, per sostenere l’offerta informativa online in coincidenza con l’emergenza sanitaria è previsto, tra le altre misure:
- limitatamente all’anno 2020, l’innalzamento del credito d’imposta per gli investimenti pubblicitari al 50 per cento.