Abbiamo già visto come stia cambiando il settore delle costruzioni e del Real Estate sotto la spinta della cosiddetta “Digital Revolution”.
Protech
Un’evoluzione guidata dalla tecnologia ha permesso l’emersione – e sempre più l’affermazione – del proptech. Si tratta però, in questo caso, spesso di soluzioni che rendono più efficiente il settore affiancandolo dal punto di vista finanziario, dei servizi e delle modalità di gestione.
Ma i grandi trend che guidano lo scenario globale – innovazione digitale e attenzione alla sostenibilità in primis – hanno anche un importante impatto sul comparto immobiliare e delle costruzioni, che passa dall’individuazione di materiali migliori, potenziati, e alternative più sostenibili. Elemento fondamentale per le aziende “del mattone”, che si traduce nella ricerca di soluzioni nuove e meno impattanti per l’ecosistema.
La rivoluzione dei materiali
Si tratta in effetti di un aspetto di una tendenza molto più ampia e generalizzata, che possiamo chiamare “rivoluzione dei materiali”.
Pensiamo a quello che succede nel campo degli imballaggi per il food & beverage: l’attenzione all’ambiente, la forza che hanno nel dibattito pubblico le tematiche green e la spinta a ridurre il consumo di plastica monouso non solo hanno portato nel nostro lessico il concetto di plastic free, ma hanno generato anche un forte impatto economico. Ad esempio, oggi in Europa il mercato delle lattine in alluminio per le bevande monouso cresce molto più rapidamente (+ 2,5%), sovraperformando rispetto al vetro e al PET.
Allo stesso modo, i consumatori chiedono di essere garantiti sul piano della sostenibilità, in tutte le fasi della categoria del valore. Si affermano dunque sempre più standard internazionali, come l’ASI (Aluminium Stewardship Initiative) certificazione di sostenibilità ambientale, sociale e di governance che proprio nel campo dell’alluminio è stata rilasciata per la prova volta a Ball Corporation, primo produttore al mondo di lattine in alluminio per la filiera e i plant europei.
Il settore delle costruzioni vive un momento analogo: si rinnovano i materiali e cresce il ruolo della sostenibilità, elementi che però vanno di pari passo con nuove opportunità per l’imprenditore e per favorire l’efficienza del processo costruttivo e degli edifici stessi sotto vari aspetti.
Per rispondere al problema del riscaldamento globale, ad esempio, una delle proposte più interessanti è quella dell’Augmented Wood, nato dall’esperienza del biologo e architetto francese Timothée Boitouzet. Apportando delle modifiche alla composizione interna del materiale (sostituendo la lignina con una nuova tipologia di polimero) sarebbe infatti possibile creare un “legno potenziato” smart, da utilizzare per costruzioni eco-sostenibile, rinnovabile e naturale.
In Italia
Anche l’Italia è impegnata in questa “corsa” alla ricerca di queste nuove soluzioni. Ne è un esempio Italcementi, che ha presentato all’ultima edizione del Mobile World Congress 2019 di Barcellona pareti e pavimenti che si riscaldano e conducono l’elettricità grazie all’arricchimento del cemento con il grafene. Incorporandolo nel calcestruzzo si permette il passaggio della corrente elettrica senza compromettere le performance del materiale e mantenendone di fatto le caratteristiche di resistenza e fluidità.
Queste sono solo alcune delle soluzioni che sono nate in questo periodo. Occorrerà ancora molto tempo e soprattutto un forte impegno in termini di investimenti in ricerca e sviluppo, ma all’orizzonte delle Smart City si aggiunge oggi la sfida di creare edifici smart e “costruzioni aumentate” grazie alla tecnologia.