I progetti

Robotica e salute, cosa sono le tecnologie assistive. I progetti di Roma

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Presentati e avviati tre nuovi progetti a Roma, nel campo della bionica e delle tecnologie assistive low-cost, che sono: “WiFi-MyoHand”, “RGM5” e “3D-AID”. Un mercato che a livello globale varrà 32 miliardi di dollari nel 2027.

Cresce l’impiego delle tecnologie assistive, della robotica e le protesi bioniche in campo medico e sanitario. Soluzioni avanzate non solo per persone in età avanzata, che magari faticano nel muoversi, ma anche per chi ha subito la perdita di un arto, ad esempio, o chi deve fare riabilitazione.

A livello mondiale l’interesse per queste tecnologie (assistive technologies) è in crescita. Secondo un recente studio pubblicato da Reportlinker, il mercato globale delle tecnologie assistive potrebbe raggiungere i 32 miliardi di dollari di valore entro il 2027.

La robotica assistiva a Roma

Nel nostro Paese sono partiti tre progetti presso il Campus Bio-Medico di Roma, in collaborazione con il Centro Protesi Inail di Budrio (BO) e con la partecipazione della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.

Si tratta di iniziative nel campo della bionica e delle tecnologie assistive low-cost e sono: WiFi-MyoHand”, “RGM5” e “3D-AID.

Nello specifico:

  • WiFi-MyoHand” svilupperà una nuova protesi bionica con ritorno sensoriale grazie a un sistema di stimolazione neurale completamente impiantabile e wireless;
  • RGM5” svilupperà nuove procedure di chirurgia bionica per l’adattamento del corpo dell’amputato alle protesi più innovative e restituirà la propriocezione;
  • 3DAID” realizzerà protesi robotiche e ortesi di mano innovative “low-cost” grazie all’utilizzo di tecniche avanzate di prototipazione rapida con stampa 3D.

Cosa sono le tecnologie assistive

Le tecnologie assistive o “Assistive Technologies” sono soluzioni tecnologiche informatiche e tecniche sviluppate per rendere accessibili i prodotti hardware o software anche per le persone con disabilità di varia natura.

Sono composte generalmente da un insieme complesso di hardware e software sotto forma di dispositivo autonomo, come ad esempio uno smartphone appositamente progettato per i disabili, o anche solo un’app.

Possono infatti essere costituite anche soltanto da una parte software: basti pensare alle numerose applicazioni che sono nate in anni recenti per sopperire a disabilità specifiche.

Il nucleo di una tecnologia assistiva consiste soprattutto in una interfaccia uomo-macchina, cioè un sistema che permetta al disabile di interagire con l’ambiente circostante e le macchine di cui può disporre.

Partner a sostegno dei progetti

L’Inail nel tempo ha creato un “network” basato sulla collaborazione fra centri di ricerca, strutture sanitarie e altri soggetti interessati a beneficio della ricerca di base e del trasferimento tecnologico, con l’obiettivo di influire positivamente sulla qualità della vita dei propri assistiti”, ha spiegato Emanuele Gruppioni, direttore tecnico Area ricerca Centro Protesi Inail.

Con questi nuovi progetti, denominati “WiFi-MyoHand”, “RGM5” e “3D-AID” – ha aggiunto – intendiamo rafforzare il know-how condiviso per affrontare ora sfide più complesse. Sono progetti di alto profilo tecnico-scientifico che porteranno a sistemi, dispositivi e metodiche innovative a concreto beneficio degli assistiti dell’Inail”.

Al termine di un anno difficile, ma che apre a grandi opportunità future, rafforzare i rapporti di collaborazione scientifica esistenti significa avere la possibilità di realizzare iniziative dal grande impatto sociale futuro, consapevoli che la ricerca di soluzioni per la salute e il benessere della persona è elemento centrale nella nostra missione di ateneo”, ha dichiarato Andrea Rossi, direttore generale dell’Università Campus Bio-Medico di Roma.

Tante le tecnologie impiegate nei tre progetti, come la robotica ausiliare e chirurgica, le protesi bioniche, interfacce neurali, tecnologie wireless, la stampa 3D, l’Internet of Things, la manifattura additiva, la modellazione virtuale, il cloud.

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