Usufruire del roaming senza costi aggiuntivi per chi viaggi negli Stati dell’Unione europea è una delle soluzioni adottate dalla proposta dalla Commissione per incentivare e promuovere gli spostamenti, fortemente limitati dalle misure di contrasto alla pandemia di Covid-19.
Il regolamento è in scadenza nel 2022 e la nuova iniziativa comunitaria potrebbe rappresentare una leva straordinaria per il sostegno all’economia europea e quindi al turismo e ai viaggi di lavoro o di altra natura.
La proposta della Commissione
La normativa continuerà di fatto a garantire che all’estero “i consumatori avranno diritto a usufruire di una connessione di rete mobile pari a quella del proprio paese in termini di qualità e velocità, se sono disponibili reti equivalenti”, si legge in una nota della Commissione.
Tali norme avranno anche la finalità di offrire un accesso rapido ai servizi di emergenza e assicurare la massima trasparenza in termini di eventuali costi derivanti dall’utilizzo di servizi di valore aggiunto durante il roaming.
Grazie a questa proposta, “ovunque ci troviamo in Europa, possiamo contattare i nostri cari, parlare di affari e condividere storie mentre viaggiamo senza temere bollette salate. L’abolizione delle tariffe di roaming è un ottimo esempio di come l’Unione garantisce la connettività di milioni di cittadini e ne migliora la vita quotidiana. Con le nuove norme il roaming continuerà ad essere accessibile senza costi aggiuntivi e sarà addirittura migliore”, ha dichiarato Margrethe Vestager, Vicepresidente esecutiva per Un’Europa pronta per l’era digitale.
Il roaming senza costi aggiuntivi, ha spiegato Thierry Breton, Commissario per il Mercato interno, “è uno dei pilastri e dei successi del mercato unico. Nel decennio digitale europeo tutti devono poter usufruire di un’eccellente connettività ovunque si trovino in Europa, proprio come se fossero a casa. Oggi confermiamo l’impegno verso i nostri cittadini e nel contempo ci adoperiamo per sostenere gli investimenti in infrastrutture adeguate”.
I risultati dell’abolizione delle tariffe di roaming nell’Ue
Dall’abolizione delle tariffe di roaming nell’Unione, entrata in vigore nel 2017 (per un periodo iniziale di 5 anni), quasi 170 milioni di cittadini europei hanno beneficiato dei vantaggi della connettività in viaggio, anche considerando che circa la metà degli europei in possesso di uno smartphone si è recato in un altro Paese membro nei due anni precedenti all’arrivo della pandemia.
Considerando che dal 2017 ad oggi si è assistito ad un aumento considerevole della domanda di consumo dati in mobilità da parte dei viaggiatori, è ritenuto fondamentale prorogare le migliori condizioni per “un roaming a tariffa nazionale sostenibile” per tutte le imprese.
Ci sono anche i servizi 5G
La proposta della Commissione riguarda non solo la rete 4G, ma anche la nuova rete 5G: “Le nuove norme proposte oggi mirano a garantire che i cittadini e le imprese beneficino della stessa qualità dei servizi offerta nel proprio paese. Ciò significa che se con il loro abbonamento usufruiscono di velocità 4G e, sempre di più, 5G, non dovrebbero disporre di velocità di rete inferiori in roaming, ovunque queste reti siano disponibili”, è precisato nella nota ufficiale.
Per quanto riguarda i servizi 5G, inoltre, “i consumatori dovranno sapere che possono utilizzare determinati servizi e applicazioni durante il roaming. Gli operatori del paese visitato dovrebbero inoltre rispondere alle richieste giustificate di accesso all’ingrosso ai servizi in roaming dando accesso a tutte le tecnologie e alle generazioni di rete”.
Roaming e principio di sostenibilità per gli operatori
Il nuovo regolamento, infine, dovrà rispettare il principio di sostenibilità del roaming anche per gli operatori: “Le norme prevedono ulteriori riduzioni dei prezzi del roaming all’ingrosso, cioè i prezzi che gli operatori si applicano a vicenda per l’utilizzo delle rispettive reti quando i loro clienti viaggiano all’estero”.
“I massimali delle tariffe tra operatori sono fissati a un livello che consente a questi ultimi di recuperare i costi legati alla fornitura di servizi di roaming. Al tempo stesso – è precisato nel testo di riesame – ciò mantiene gli incentivi a investire nelle reti e ad evitare distorsioni della concorrenza interna nei mercati dei paesi visitati”.
Sul tema la Commissione ha tenuto aperta una consultazione pubblica, da giugno a settembre 2020, per raccogliere i pareri sui servizi di roaming al dettaglio e all’ingrosso e sull’impatto della proroga di queste norme.