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Recovery Plan per il Digitale, Blefari Melazzi alla Camera ‘Affidare al CNIT il ruolo di Hub nazionale Tlc’

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Il Professor Nicola Blefari Melazzi, in audizione alla Camera in Commissione Trasporti e Telecomunicazioni: 'Il CNIT intende proporre in seno al Recovery Plan il Progetto Reti e Servizi Italia (ReSI): un Hub tecnologico nazionale sulle telecomunicazioni e sullo sviluppo del settore in Italia'.

Affidare al CNIT (Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Telecomunicazioni) il ruolo di coordinatore delle attività di sviluppo sulle Tlc e di coordinatore delle varie iniziative d’impresa del settore tecnologico in seno al Recovery Plan. E’ questa la proposta del direttore del CNIT, il professor Nicola Blefari Melazzi, che oggi in audizione in Commissione IX Trasporti e Telecomunicazioni alla Camera ha reiterato, elaborandola, la sua proposta già avanzata a dicembre in occasione del 5G Italy, la conferenza di riferimento in materia promossa dal CNIT.

Recovery Plan: CNIT hub tecnologico

“Il CNIT intende proporre in seno al Recovery Plan il Progetto Reti e Servizi Italia (ReSI): unHub tecnologico nazionale sulle telecomunicazioni e sullo sviluppo del settore in Italia in grado di raccogliere, coordinare e soddisfare le esigenze dei numerosi ed eterogenei soggetti dell’Industry di settore (ricerca, formazione, innovazione, operatori, produttori, servizi applicativi, pubblica amministrazione, istituzioni ed enti pubblici) – ha detto il professor Blefari Melazzi – Uno degli obiettivi primari del Progetto sarà dato dalla aggregazione in seno al Progetto della parte più avanzata delle PMI italiane. Saranno infatti coinvolte alcune tra le PMI italiane operative in alcuni tra i settori più rilevanti dello sviluppo del 5G: la produzione di router, l’intelligenza artificiale, l’allestimento di servizi avanzati, la cyber sicurezza, il Cloud e l’edge computing”.

CNIT in connessione con le imprese

Il CNIT ha già relazioni con molte di esse e l’obiettivo che si cercherà di perseguire sarà quello della aggregazione di una “piattaforma” “del sistema-Paese capace di valorizzare le proprie competenze tecnico-scientifiche, le strutture universitarie, il rapporto tra queste e il tessuto produttivo”, ha aggiunto, precisando che “sulla base di tali premesse, intendiamo collocare il ruolo del CNIT come leva di competenze e ricerca in diretta connessione con il sistema produttivo, per la costruzione di un rapporto di vicendevole rafforzamento, di esaltazione delle eccellenze tecnologiche territoriali (che spesso operano in solitudine) di minore dipendenza dall’estero”.

In audizione, Blefari Melazzi ha ricordato come il CNIT sia già attivo in attività di ricerca e sviluppo di reti VHCN. “Non soltanto 5G, ma anche 6G, IoT, Cloud, nuova Internet – ha detto – il nostro obiettivo è supportare lo sviluppo d’impresa di tutti questi ambiti, aggregando le migliori competenze in tutti questi ambiti, dai router all’AI”.

Fra i punti di forza del CNIT, la capacità di spesa con l’utilizzo del 112% dei fondi europei di cui ha potuto disporre nel tempo.

Il CNIT e il 5G

Il CNIT è attivo in tutti gli aspetti cruciali legati allo sviluppo del 5G:

  1. Partecipa e coordina diversi progetti EU H2020 su 5G; 4 di questi progetti si sono classificati al 1° posto nelle rispettive graduatorie;  
  2. È stato membro eletto della 5GPPP (https://5g-ppp.eu/), una iniziativa che unisce la Commissione Europea e il settore dell’ICT in Europa per finanziare, con 1,4 miliardi di euro, le reti di nuova generazione e i servizi avanzati di telecomunicazioni;
  3. Ha partecipato alla sperimentazione MiSE 5G nell’area metropolitana di Milano;
  4. Partecipa a progetti EU H2020 sulle applicazioni di 5G, tra cui veicoli autonomi e sistemi intelligenti di trasporto.

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