Nel corso dell’audizione presso la Commissione Trasporti, il prof. Antonio Nicita – già commissario Agcom e oggi ordinario di politica economica in Lumsa e consulente OCSE – ha avanzato alcune proposte di integrazione al Piano presentato dal Governo uscente, pur apprezzandone la cornice e il valore delle missioni proposte.
Digitale al centro
La prima proposta riguarda la struttura del progetto e la conseguente stima economica sia della spesa che dell’impatto atteso in termini di moltiplicatore del PIL. Nicita ha sottolineato che l’iniziale stima di un impatto pari al 3% del PIL nei prossimi 5 anni, potrebbe sottostimare il ruolo di moltiplicatore dei complessivi interventi nel settore digitale, inteso come fattore abilitante di tutti i successivi interventi. Secondo il Prof. Nicita, ciascuna delle altre cinque missioni, sulle sei previste, ha una fondamentale componente digitale sia sotto il profilo della connettività delle reti fisse e mobili che sotto il profilo di specifici servizi digitali, di monitoraggio, sensoring, sportello con il pubblico, nei diversi ambiti della PA, della sanità, della protezione ambientale, della trasformazione energetica, della mobilità sostenibile, dell’istruzione e della coesione sociale.
In particolare, l’ex commissario Agcom, ha evidenziato come mettere al centro il digitale come fattore abilitante aiuterebbe anche a stimare i diversi cronoprogrammi dei sotto- progetti in diverse aree del paese, in ragione della diversa dotazione di reti e servizi, aiutando a sviluppare best practices dei modelli locali per la loro adozione in successione temporale.
Focal point unico del digitale
Nicita si è poi soffermato sulla necessità di un unico focal point di coordinamento di tutto il comparto digitale al fine di avere garanzie e piani di responsabilità nel momento dell’esecuzione dei progetti.
Digital bonus al 110% sul cablaggio verticale
Nel campo delle proposte specifiche, Nicita ha proposto di inserire nel Piano il progetto di digital bonus 110% sul cablaggio verticale, già oggetto della proposta di legge Bruno Bossio e Madia, sottolineando come tale misura serva a promuovere la migrazione verso reti ad altissima capacità anche nelle aree nere. Questa proposta andrebbe inserita, secondo Nicita, in una riforma della soglia minima del servizio universale di connettività per le comunicazioni elettroniche (ancora fermo a 56 Kbps), ancorato alla nuova agenda europea.
5G e spettro
Dal lato dello sviluppo del 5G, Nicita ha evidenziato la necessità di costruire mappe di prossimità e continuità territoriale, anche valorizzando il modello di club use per reti locali mobili e programmando le porzioni di spettro destinabili al 5G dopo il 2029.
Corsi di laurea specifici per esigenze PA
Infine, il prof. Nicita ha sottolineato come al fine di permettere il massiccio ingresso di nuove competenze e l’ingresso di giovani nella PA, previsti dal Piano, occorrerebbe inserire specifici progetti universitari, in partnership con le PA, in modo da incentivare studenti e atenei a realizzare corsi di laurea ritagliati sulle esigenze della PA, in vista del 2025.